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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2024
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«Contro-romanzo», «cronaca di una follia», «il buco nero di un enorme imbuto», «un grido di allerta», «una specie di bomba atomica», «un appello al disordine necessario»: con queste e altre espressioni venne salutato al suo apparire, nel 1963, Rayuela, uno dei capolavori del Novecento che ha cambiato la storia del romanzo e la vita delle persone che lo hanno letto.
In una Parigi popolata da affittacamere xenofobe, intellettuali male in arnese, pianiste patetiche, scrittori distratti, facili vittime di incidenti stradali, l'eterno studente argentino Horacio Oliveira si muove attraverso la città e l'esistenza come attraverso le caselle del «gioco del mondo». Un percorso dalla terra al cielo, da Parigi a una Buenos Aires grottesca alla ricerca del Centro, della vera vita e soprattutto di Lucía, «la Maga», inconsapevole depositaria di ogni mistero e pienezza, l'unica che non dimentica che, in fondo, «per arrivare al Cielo servono solo un sassolino e la punta di una scarpa». A oltre cinquant'anni dalla prima pubblicazione Rayuela. Il gioco del mondo è accompagnato da un'appendice in cui Cortázar stesso racconta la storia del libro.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Difficile fare una valutazione sulla base delle categorie del bello o piacevole. A parte il fastidioso dualismo lettore-femmina/lettore-maschio con l’implicito sprezzo per il primo a me sembra un libro datato. Cioè un prodotto degli anni di sperimentalismo, di avanguardie, di rivoluzione del linguaggio, di dibattito sulla morte del romanzo, sul ruolo dello scrittore, sul lettore partecipe non passivo eccetera. Eccitante per la critica letteraria e il dibattito intellettuale degli anni ‘60, meno per il lettore. Cortazar scrive da dio e quindi la raffinatezza della scrittura, l’umorismo, il talento comunque catturano. Ma si finisce con il parlare soprattutto di come sia destrutturato il racconto, i modi in cui si possono leggere i capitoli, l’innovazione stilistica e del linguaggio, il gioco cerebrale. Resta davvero qualcosa di vivo di questo libro dopo gli anni ‘60? Non so. Il flusso di coscienza del resto è stato inventato molto prima, ma certo non si può non apprezzare la scrittura maestosa di un autore così dotato. A me però resta anche la noia di molti capitoli e dialoghi di puro nonsense, il fastidio per il maschilismo nemmeno mascherato dell’autore-protagonista (solo 10 anni dopo non si sarebbe permesso di pubblicare cose simili), intellettuali maschi tutto logos/femmina ignorante tutta vitalismo istinto e natura una cosa proprio nuova! E il disgusto per tutto quel fumo e quella sporcizia. L’unica emozione (un vero furore) è suscitata dal capitolo orribile sulla morte del bambino. Un vivo desiderio di vaporizzare quel mucchio di presuntuosi spiantati perdigiorno che discutono del nulla consapevoli della morte di un bambino morto ma vigliaccamente incapaci di affrontarla, di dissertare di realtà ignorandone tutto. Se è una scelta dell’autore per rappresentare l’inutilità e il fallimento dell’intellettuale nel mondo, be’ questo gli è proprio riuscito. Sei anche simpatico Oliveira ma non ti resta che la Senna o il Rio de la Plata, lo sai anche tu!
Concordiamo pienamente con il commento che ci ha preceduti, quello di Davide V. Perché Rayuela è senza dubbio un libro difficile da recensire e soprattutto perché è un libro che non si legge come qualsiasi altro libro al mondo. Rayuela e un libro che si legge in molti modi diversi, ovvero : nella maniera classica, dall'inizio alla fine. Oppure leggendo le sue frasi solo aprendolo a caso, oppure addirittura leggendolo al contrario, dalla fine all'inizio. E si avranno percezioni nella lettura di Rayuela totalmente diverse e contrastanti. Che dire, dunque ? Che Rayuela e davvero un libro unico al mondo, sotto qualsiasi aspetto ! Un Capolavoro con la C maiuscola!
Un libro di ampio respiro, che affronta una trama non troppo fitta ma difficile da seguire. L’ho letto due volte: sia per come è scritto, sia per come l’autore consiglia di leggerlo, rimanendo in entrambi i casi molto complesso
Recensioni
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