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Alessandra Necci compone il ritratto di Nicolas Fouquet, un protagonista della corte del Re Sole, e ci restituisce un affresco storico originale e avvincente di un'epoca splendida e miserabile, lontana e al contempo attualissima.
«Un viaggio in un secolo con dentro un cambiamento che non tarderà ad arrivare. Uno scenario cangiante come il cielo di Parigi» – Corriere della Sera
Componendo il ritratto di un protagonista della corte del Re Sole, Alessandra Necci ci restituisce un affresco storico originale e avvincente di un'epoca splendida e miserabile, lontana e al contempo attualissima. È lo sfondo su cui si intrecciano le vicende di un uomo fuori del comune, la cui ascesa sembra inarrestabile, e di un monarca senza pietà, al centro di una corte che è un vivaio dei peggiori sentimenti umani. Il personaggio principale è Nicolas Fouquet, lo Scoiattolo, Sovrintendente delle Finanze di Luigi XIV. L'epoca è il Seicento francese, «Le Grand Siècle», che rappresenta uno spiraglio sulla modernità, sull'Europa in divenire. Il luogo attorno a cui ruota parte di questa storia è il castello di Vaux-le-Vicomte, la meravigliosa proprietà di Fouquet che susciterà le invidie del re. Accanto al trionfo di potere e denaro, ambizione e invidia, dissimulazione e tradimento, si fanno strada amore e fedeltà, lealtà e senso dell'amicizia, grande mecenatismo e passione per il bello. Non mancano gli enigmi ancora da sciogliere. Quali furono gli errori realmente commessi da Nicolas Fouquet? Che cosa, invece, gli venne ingiustamente attribuito per metterlo in trappola? Dov'è il bene e dove il male? Dove la colpa, dove l'innocenza?
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Nel Seicento due sono i processi che potrebbero definirsi del secolo: quello a Carlo I re d’Inghilterra e quello a Nicolas Fouquet. La vicenda di quest’ultimo però ha ottenuto nei secoli, ma già anche nei contemporanei, una forte risonanza, che oggi diremmo mediatica. Germi di opinione pubblica, li chiameremmo. Il processo di Fouquet divise la Francia e la tenne in sospeso, fino a quando molte delle accuse montate caddero e la condanna a morte si allontanò dal destino del soprintendente. Alessandra Necci ricostruisce nel libro le fasi salienti del processo intentato a Fouquet, sopraintendente delle finanze del Regno di Francia durante la reggenza del cardinale Mazzarino. È inutile svelare i particolari del processo, anche perché ridurre il libro a una semplice disamina della vicenda giudiziaria, sarebbe uno sgarbo al valore di quest’opera. Infatti, il merito dell’autrice è quello di raccontare questa pagina di storia della Francia moderna, partendo dalle vite dei due protagonisti del libro: Luigi XIV e Fouquet, lo «Scoiattolo» in una forma dialettale francese. Biografie di due uomini che si intrecciano e sembrano destinate a trovarsi, faccia a faccia, in un momento storico che segna, una volta per tutte, la storia francese: drammi dell’infanzia e della giovinezza, buone e cattive compagnie, incontri e scontri. Il libro mette subito in chiaro che nello scontro tra i due, Fouquet non ha speranza. Lo Scoiattolo sarà schiacciato dal Sole. Eppure nonostante i presagi, la lettura scorre piacevole, così come è piacevole questa lente d’ingrandimento che si insinua tra i “volà” delle stoffe pregiate degli abiti dei nobili a corte, tra le pieghe delle lettere dei dossieurs del processo.
Il libro narra dell'ascesa e caduta di Nicolas Fouquet: uomo straordinario, colto, raffinato, amante del bello, ideatore del magnifico castello di Vaux le Vicomte. Senza di lui e senza Vaux non sarebbe esistito il castello di Versailles. Cadrà vittima dell'invidia, del rancore e della malevolenza di Luigi XIV e del meschino Colbert. Il re sole non brilla in questa vicenda, anzi, fa una pessima figura, tutta l'ammirazione e la simpatia va allo "scoiattolo" Fouquet.
Veramente ben strutturato questo libro che racconta la vita di Nicolas Fouchet, sovraintendente alle finanze durante il regno di Luigi XIV. Un libro che, nonostante la sua mole, si legge agevolmente senza mai annoiarsi e che insegna cosa accadeva in Francia ai tempi di Mazzarino del Re Sole, di Colbert e di tanti altri personaggi conosciuti. Alla fine del libro, fermandosi a riflettere, forse ci si accorge che poco o nulla è cambiato in quattro secoli. Buon libro che consiglio agli amanti del genere storico e anche a tutti coloro che vogliono saperne di più sul XVII secolo.
Recensioni
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