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Anno edizione: 2019
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Dopo il meraviglioso Secrets of the Magick Grimoire del 2017, c'era grande attesa per questo Reader of the Runes - Divination; il decimo album di folk power metallers friulani, è il primo capitolo di una nuova storia, la cui trama troverà sviluppo ed esito nelle release future. Già questo approccio, totalmente nuovo, considerando le precedenti scelte artistiche della band, è una cesura rispetto al maestoso lavoro del 2017, sicuramente il più vicino ai fasti di Heathenreel. Meno appariscente e stravagante rispetto al suo diretto predecessore, Divination si presenta carico di trame e rimandi che sa di non poter contenere da solo ed è quindi più come un libro di fiabe da aprire, sfogliare e ascoltare con lentezza. Il suo approccio più rilassato e guidato dalle chitarre favoriscono tema e ambientazione. Se da una parte questo è limite espressivo dell’album di per se stesso, dall’altra,inquadrato nelle successive uscite, introdurrà nuovi spunti.Divination è un album più oscuro di quelli cui, escluso The Scythe, siamo stati abituati fino ad oggi. Come già detto, alle chitarre è affidato il ruolo che sul piano narrativo riguarda l’intreccio, prevalendo sulle comunque mai assenti melodie folk: i riff portanti di Aydan e Rafael danno compattezza a una tracklist che deve apparire come un insieme di capitoli. L’insieme risulta meno complesso e gagliardo se paragonato ai due precedenti lavori, ma resta l’ambizione di un songwriting che invera l’idea di musica che si fa storia e cattura grazie a sibilline aperture folk ed epiche bordate power. A riprova della mole di lavoro dedicata alla scrittura delle canzoni e alla costruzione dell'album intorno ad una storia, nel bene e nel male non parleremo di tracce predominanti bensì di una omogeneità che, se da una parte con qualche guizzo in più avrebbe dato maggior solidità al lavoro, dall’altra non intacca la voglia di proseguire nella storia, certi come sempre del lavoro strumentale sopraffino dei nostri bardi italiani.
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