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Anno edizione: 2021
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Grande soddisfazione storica del sapere sul Reggimento Marina San Marco. Partiamo dalla copertina ! Essa rappresenta l'atto simbolico di un Reggimento militare in guerra, avere una bandiera da combattimento in cui credere e fare la differenza, come è avvenuto il 19 maggio del 1918, a Venezia. I fanti di marina erano chiamati marinai e i loro comandanti erano solo della Regia Marina, coadiuvati da ufficiali del Regio Esercito, i migliori. Dopo l'affondamento della nave Amalfi, al largo di Venezia, da quel momento nacque un ardimento marinaro tra i più belli che la Prima Guerra Mondiale avesse, circa 4.000 persone, patrioti, guerrieri che, senza riserva alcuna e con dovizia di rispetto per i propri comandanti, affrontarono qualsiasi tipo di fatica e di ardimento, sempre pensando alle proprie famiglie e alla Patria. Don Giordani narra nel suo libricino, datato 1920 (a conclusione della guerra e con dovizia di foto), una equilibrata storia dell'uomo contadino e marinaro, che aveva scelto di fare la differenza non a bordo delle navi, bensì a terra, come vuole l'esperienza del fante di marina nei secoli precedenti. Un guerriero agile e lucido, sempre pronto ad andare oltre gli ordini ricevuti dal loro Comandante, nonostante il terreno paludoso e infido, dalle montagne del Basso Isonzo fino ai canneti della terra salmastra del Basso Piave, in circa 3 anni di fraterna vita l'uno vicino all'altro. Lo si vede nelle foto (con libera disposizione) di vita giornaliera raccontata dal cappellano militare dove tutto era distrutto, ma dove tutto era spiritualmente integro e allegro. eppure c'era una guerra corpo a corpo, la cattiveria dell'invasore che voleva a tutti i costi vincere, ma che fu debellato dallo spirito marinaro di quegli uomini infaticabili. Maffio Maffii, eccellente scrittore e giornalista dell'epoca, in diversi libri e articoli diffusi dopo la guerra, raccontò delle gesta della Regia Marina sull'Adriatico e sulle terre contigue.
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