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Il reparto numero 6 - Anton Cechov - copertina
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Il reparto numero 6 - Anton Cechov - copertina
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Descrizione


Scritto nel 1892, dopo il ritorno dell'autore da Sachalin (isola russa che ospitava una colonia penale, della quale scrisse un libro-inchiesta, L'isola di Sachalin, sulle disumane condizioni di vita dei forzati), "Reparto numero 6" è uno dei più famosi racconti di Cechov. Aspra invettiva e critica sociale, allegoria sulla vita e la morte, ma anche della stessa Russia, è il resoconto delle condizioni manicomiali in un piccolo padiglione psichiatrico di un ospedale civile della Russia zarista, dove sono internate e rinchiuse cinque persone trattate come bestie.
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Dettagli

2019
3 ottobre 2019
108 p., Brossura
9788869345784

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luciano
Recensioni: 5/5
il medico e il pazzo

Il reparto n.6, che "ha un'aria particolare di squallore e di dannazione, che da noi in Russia è una prerogativa degli stabilimenti ospedaliari e carcerari", è collocato nel perimetro dell'ospedale, Questo padiglione malridotto e maleodorante, regno di scarafaggi, cimici e topi, è riservato ai mentecatti: cinque in tutto. Tra questi vi è Ivan Dmitric Gromov, un giovane trentenne che soffre di mania di persecuzione. E' una persona intelligente, colta e ha frequentato l'università senza laurearsi. Tra lui e il medico Andrej Efimyc, poco amante del suo lavoro ma amante della lettura, si instaura un dialogo in cui i due discutono di filosofia, ma anche di pazzia. Dice Ivan Dmitric: "Sì, sarò malato. Ma ci sono, nevvero? diecine, centinaia di pazzi che girano in libertà, per la ragione che la vostra ignoranza è incapace di distinguerli dai sani. O perché mai, dunque, io e quest'altri disgraziati dobbiamo star rinchiusi qui dentro per conto di tutti, e come capi espiatorii? Voi, l'assistente, l'ispettore e tutta la vostra feccia ospedaliera, siete, dal punto di vista morale, senza paragone più in basso che ciascuno di noi: perché dunque noi stiam rinchiusi, e voialtri no? Dove sta la logica?" Un racconto bellissimo.

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Paola
Recensioni: 5/5
Reparto n 6

Capolavoro della maturità di Čechov, scritto nel 1892. Nei suoi lavori troviamo sempre storie semplici, ma acute e penetranti. È il caso di questo racconto, che ci porta all'interno del reparto n. 6 di un ospedale pubblico, in cui sono rinchiusi i malati di mente. È un luogo fatiscente, abbandonato a sé stesso, i cui regnano la sporcizia e la violenza. Due le chiavi di lettura: da una parte la denuncia delle istituzioni sanitarie corrotte e degradate, che non si prende cura dei malati; dall'altro la critica contro le ingiustizie della società russa, meschina e ottusa, e l'impero zarista giunto ormai al tramonto. Su tutto lo stile di Čechov, quel modo di scrivere che lo scrittore e suo amico Tolstoj paragonò alle pennellate dei pittori impressionisti, che offrono "un quadro chiaro e indiscutibile" sullo stato delle cose. Straordinaria è la sua capacità di indagare l'animo umano e vivide sono le descrizioni dei luoghi "Sì, malato. Però decine, centinaia di pazzi passeggiano in libertà perché la vostra ignoranza è incapace di distinguerli dai sani. E perché invece io e questi disgraziati dobbiamo stare qui per tutti, come capri espiatori? Voi, aiuto-chirurgo, l'economo e tutto il canagliume dell'ospedale, dal punto di vista morale siete infinitamente più bassi di ognuno di noi; perché dunque noi stiamo qui e voi no? Dov'è la logica?"

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Gabriele Della Torre
Recensioni: 4/5

Piccola lettura interessante.

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Conosci l'autore

Anton Cechov

1860, Taganrog (Russia)

Scrittore e drammaturgo russo. Cresciuto in una famiglia economicamente disagiata, si trasferì nel 1879 a Mosca dove si iscrisse alla facoltà di Medicina. Laureatosi nel 1884, esercitò solo saltuariamente, dedicandosi esclusivamente all'attività letteraria. Nel 1890 raggiunse attraverso la Siberia l'isola di Sachalin, sede di una colonia penale, e sulle condizioni disumane in cui vivevano i forzati scrisse L'isola di Sachalin. Minato dalla tubercolosi, passò vari anni nella piccola tenuta di Melichovo, nei pressi di Mosca. Nel 1895 conobbe Tolstoj, cui rimase legato da amicizia per tutta la vita. Nel 1900 venne eletto membro onorario dell'Accademia russa delle scienze, ma si dimise due anni dopo per protesta contro l'espulsione di Gor'kij. Nel 1901 si sposò....

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