L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
I racconti pubblicati ne La resa dei conti sono meravigliosi. Ritraggono un periodo buio della storia europea e il buio della vita degli uomini.
"La resa dei conti" di Tibor Dery appartiene al novero dei libri necessari; a quei libri che danno la possibilità di entrare nell’animo dei protagonisti e d’essere, grazie a loro, accompagnati verso la conoscenza del mondo. Per rendersi conto di ciò è sufficiente leggere Amore, la dolceamara novella, contenuta nella raccolta, che racconta il ritorno a casa di un carcerato senza motivo. Leggendola, non sembra di passare le dita tra le pieghe del vestito gualcito, restituito al carcerato dopo che ne “era stato spogliato sette anni prima”? Di sentirne l’odore? D’immaginarne il colore? Non si percepisce sotto quell’abito un corpo rinsecchito? Umiliato? Quest’immagine non è sufficiente per riflettere sull’assurdità del potere? E le parole, malinconiche e amorevolmente serene, con le quali la moglie si rivolge al marito non ci aiutano a scrutarne i reciproci pensieri? E i sentimenti che accarezzano i due coniugi, non vanno diritti al cuore?
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questa scelta di otto racconti, scritti tra il 1955 e il 1962, offre uno straordinario resoconto degli anni della dittatura stalinista e della rivolta antisovietica in Ungheria. Tibor Déry (Budapest, 1994-1997) non si occupa di ciò che avviene nelle stanze della politica, ma rappresenta gli effetti devastanti dell'ottusa crudeltà del potere sulla vita dei cittadini, con un occhio particolare ai più deboli, vecchi, operai, bambini, donne. In quello che forse è il racconto più bello, certo il più denso e commosso, Niki, l'umile esistenza di una cagnetta, osservata con straordinaria empatia, si intreccia con i destini di una coppia di mezz'età senza figli. Il vecchio professore protagonista del racconto eponimo, assumendosi con lucida coerenza una responsabilità morale che solo lui riconosce, fugge sotto una tempesta di neve verso un'impossibile libertà, e il suo cammino è popolato di personaggi indimenticabili. Due donne narra la disperata lotta di una giovane moglie per mantenere vive a tutti i costi le illusioni della decrepita suocera, Filemone e Bauci è una struggente cronaca di dedizione coniugale nei giorni dei combattimenti, L'allegro funerale mette in atto un teatrino di ipocrisia, avidità, frivolezza e insensibilità attorno al letto di morte di un potente, Amore rappresenta con semplice efficacia la resistenza dei sentimenti in un mondo privo di senso e di pietà. Ogni racconto è una scoperta, e su tutto giganteggia l'immagine in bianco e nero di Budapest, con i suoi tram, i ponti, la folla grigia e tuttavia capace di sopravvivere con dignità. La scrittura è classica, priva di compiacimenti e insieme estremamente moderna. Si sente la mancanza di un paratesto che aiuti a contestualizzare l'opera.
Consolata Lanza
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore