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Il respiro della danza
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Il respiro della danza - Eva Stachniak - copertina
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respiro della danza

Descrizione


«Una storia di intrighi, amore, tradimento e redenzione nel mondo dell'arte e degli artisti, al confine tra la dedizione e l'ossessione, la creazione e la follia» - Toronto Star

Nei primi anni del Novecento i fratelli Nizinskij, Vaclav, Stassik e Bronia, sono figli del palcoscenico: i genitori sono gli unici danzatori polacchi della troupe Lukovic, che si esibisce nelle città e cittadine russe, da Odessa a Kiev, da Mosca a San Pietroburgo. Dopo anni di duro esercizio, per Vaclav e poi per Bronia, si aprono le porte del prestigioso Corpo di ballo del teatro Mariinskij, una delle più famose compagnie di balletto di San Pietroburgo, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Tuttavia il Mariinskij, dove apprendono a misurarsi con il pubblico, giudice spietato e invisibile oltre le luci del palcoscenico, è soltanto una tappa del loro cammino. Due incontri fortuiti conducono, infatti, entrambi su strade più libere e spregiudicate. Il primo, quello con Isadora Duncan, la precorritrice della danza moderna che rivoluziona e scandalizza il mondo del balletto classico apparendo sul palco senza tutù e calzamaglia, i piedi liberi dalle scarpe a punta e i movimenti sinuosi, tutt'uno con la musica. Il secondo con il noto impresario teatrale Sergej Pavlovic Djagilev, un uomo attraente e minaccioso al tempo stesso, ma indiscutibilmente abile a promuovere le arti visive e musicali russe all'estero, in special modo a Parigi. Fondatore dei Ballets Russes, Djagilev considera Vaclav un genio, il "Dio della danza" e lo invita a far parte della sua compagnia. Bronia segue il fratello poco dopo, trasferendosi a Parigi, ansiosa di lasciarsi alle spalle il vecchio, morente mondo del balletto classico e di abbracciare il mondo nuovo, come un'artista che non cerca soltanto la sicurezza, le lodi, l'applauso, ma è capace di aprirsi con coraggio al futuro. Romanzo storico che mette in luce una figura finora trascurata nella storia del balletto russo, Bronia, la sorella del noto ballerino Vaclav Nizinskij.
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Dettagli

2017
Tascabile
432 p., Rilegato
9788865593936
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Indice

Sono neri. Vengono dall'America. Li ho notati tra gli ospiti che mio padre ha invitato a casa dopo il teatro. Sono gli unici che non conosco. Tutti gli altri sono artisti della troupe dei nostri genitori, e mi chiedono sempre se sono stata brava, se ho obbedito a mamma e papà e se gioco con gentilezza con i miei fratelli. Quando rispondo di sì mi regalano dei dolcetti e mi ricordano che li devo dividere con Vaclav e Stassik. I due uomini, in frac bianco con i risvolti neri, si aggirano nella sala affollata con una disinvoltura felina, fluida, mangiando i kanapki di Mamusja o prelevando un bicchierino di vodka dal vassoio che mio padre porta in giro. Li osservo per un poco, finché non notano la mia presenza e mi fanno cenno di avvicinarmi. mi arriva una zaffata di colonia pungente e muschiata e di fumo di sigaro. Si chiamano Jackson e Johnson.«Ja e Jo» dicono, indicandosi e voltandosi di profilo in sincronia perfetta, come davanti a un pubblico invisibile. Poi si girano di nuovo verso di me, si inchinano e si mettono le mani sulle ginocchia, muovendosi così rapidamente che le articolazioni sembrano diventare una cosa sola. Gli anelli che portano al mignolo scintillano sulla pelle nera come stelle.

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raffaellam
Recensioni: 5/5

Ho amato molto questo libro. Con una scrittura lineare, profonda e magnetica, l’autrice ci introduce nella casa, nelle stanze, nelle sale prova, nei palcoscenici e nella mente dei componenti di una famiglia di artisti, uniti e divisi dalla passione per la danza. Una passione che annulla il resto, che vive della sua forza, che e’ fine e mezzo. Il talento come dono esclusivo prima e come condanna poi. La vita che si sdoppia fra palcoscenico e realtà, imponendo scelte che portano sempre via qualcosa. Dopo la lettura di questo libro resta un vuoto, perché diventa sempre più sottile la traccia lasciata dalla protagonista, che vorresti continuare ad seguire in ogni suo spostamento, fisico e psicologico. Resta un po’ di nostalgia per la vita che scorre e non ti porta con sé; per non essere stata baciata dal talento, che ha preferito altre labbra alle tue. Per non essere stata, come la protagonista augura alla figlia, “il meglio di quello che si può diventare”. Consigliassimo, soprattutto se amate l’arte in ogni sua declinazione. Perché quel momento di bellezza che regala a chi le si avvicina, resta per sempre.

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Marcolrs
Recensioni: 2/5

Libro storico a tratti rigido come d'altronde la scrittrice delinea personaggi e società di quel tempo. Incentrato sull'arte della danza, lascia poco spazio ai veri sentimenti e alla imprevedibilità. Si legge con un po' di attenzione in più. Si può leggere ma in sconto.

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Eva Stachniak

Eva Stachniak è nata e cresciuta a Wroclaw, in Polonia. Laureata in Letteratura inglese alla McGill University di Montréal, ha insegnato inglese presso l'università di Breslavia e Wroclaw, in Polonia, e allo Sheridan College di Toronto, Canada. Nel periodo 1984-86 ha lavorato per Radio Canada International.Il suo primo racconto, “Marble Heroes,” è apparso sulle pagine di Antigonish Review nel 1994. Ha esordito nel 2000 con il romanzo, Necessary Lies, premiato come miglior opera prima dell'anno. In Italia ha pubblicato Il giardino di Venere con Rizzoli (2005); Il Palazzo d'inverno (BEAT) nel 2014.

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