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Anno edizione: 2014
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Indice
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Il testo contiene i quattro interventi di Ezio Raimondi al seminario sulla retorica tenuto a Cattolica nel 1993, e intende sfatare ogni negatività del concetto e della pratica della retorica. Alla fine del volume c’è l’intervista fatta all’Autore da Benedetta Craveri e pubblicata in parte su “Repubblica” del 27 giugno 2000. Diciamo subito che i testi sono brevi e di abbastanza facile lettura, hanno un taglio divulgativo e per questo partono dalle origini della retorica (Aristotele) per giungere ai giorni nostri (Curtius, Gadamer, Grassi, Heidegger e altri). La discussione esamina le posizioni più importanti nell’ambito storico e filosofico dello sviluppo, mantenimento e messa al bando della retorica. Gli autori che Raimondi tiene alla base del suo discorso sono Nietzsche, dal quale attinge pure per testi non tradotti in italiano, e Heidegger, con la contrapposizione esposta in “Essere e tempo” tra “Si” e “Se stesso” e le regole del loro rapporto non dialettico. Nel corso dei capitoli si evolve la natura e la posizione della retorica nella vita dell’uomo, finendo per essere il mezzo (l’unico) per regolare l’esistenza e le sue molteplici espressioni in un rapporto interpersonale (l’uomo dialogale) basato sempre sul confronto e l’ascolto, per mezzo della parola, e tendendo ad una verità per definizione parziale e mutabile. La retorica, che è plurale, si contrappone alla logica che è singolare. Nella galleria di studiosi citati e attraverso “i metodi” addotti da ognuno di loro, il lettore ricava da questo saggio un panorama davvero interessante attorno all’argomento retorica. La quale, alla fine, grazie alla sistematicità di cui si nutre, diventa razionale e logica e per questo non più contrapposta al rigore del pensiero. Un dubbio che ci veniva è questo: ma la logica che, come abbiamo visto, fonda la retorica, e di conseguenza è essa stessa retorica, non è l’altra faccia di un’unica med
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