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Anno edizione: 2020
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Il tema è ambizioso, dare un panorama della disobbedienza civile nei suoi profili concettuali e nelle sue testimonianze pratiche. Il taglio è militante, con un approccio non paludato che trasceglie fra i tanti possibili esempi alcuni e non altri. Il risultato è un libretto che non solo attira subito l'occhio in libreria, ma conquista poi alla lettura. Certo, l'antologia può apparire un'accozzaglia disomogenea che mette assieme materiali disparati: Gandhi ed Heinrich Böll, don Milani e Guido Calogero. Inoltre, non tutto meritava di essere riproposto (ad esempio, almeno il secondo intervento di Günther Anders si può saltare con netto beneficio per il lettore). Tuttavia l'insieme regge, perché ciascun testo non è solo una riflessione sulla portata politica della disobbedienza civile, ma una sorta di ripensamento etico sui fondamenti della convivenza umana. In un momento nel quale la nonviolenza sembra essere alla moda, una sorta di mantra postmoderno da riempire di contenuti svariati, e anche improbabili (Guevara e Intifada compresi), questa raccolta di testi è un serio invito a pensare. Non casualmente il volume è diviso in due parti. La prima destinata alle messe a punto teoriche, la seconda alla pratica. Fatto significativo: questa sezione è circoscritta all'Italia (e qui sta forse l'intenzione latamente politica dell'antologia). In questo caso la scelta è più selettiva, ma non meno spiazzante: Aldo Capitini, Danilo Dolci, i radicali pannelliani, un documento dei volontari a Firenze dopo l'alluvione del 1966, un testo ambientalista di Alex Langer. Il nome non è scritto da nessuna parte, ma dietro questa impresa editoriale si intravede la mano di Goffredo Fofi, animatore delle giovani edizioni dell'asino. C'è da augurarsi che questo libretto circoli grazie a un passa parola discreto, diventando un best seller imprevisto.
Maurizio Griffo
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