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Anno edizione: 1998
Anno edizione: 2024
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La lettura di questo strano diario è stata molto difficoltosa; spesso mi sono arenata, nel mare di quelle frasi di così difficile comprensione. Consiglio questo libro ai soli conoscitori di Landolfi e del suo stile così particolare. Pagine dove tristezza e pessimismo sono alla massima potenza, ciò nonostante, traspare l'amore per quella piccola figlia, che tanta parte ha avuto nella sua vita. Pagine intense che ci aiutano a far un pò di luce nella vita e nella personalità del nostro amato, lettura difficile ma indimenticabile!
lettura pericolosa quanto una compagnia inattesa e incompresa
Recensioni
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scheda di Lagossi, P., L'Indice 1984, n. 3
Estrema frammentarietà, lucido interrogarsi in un impietoso scandaglio psicologico sono le caratteristiche di questo diario, o meglio, abbozzo di diario di Landolfi, scritto tra il giugno 1958 e il 1960, già apparso nel 1963. Vi compaiono, unitamente alle tenerissime notazioni familiari e alla spietata autoanalisi delle proprie debolezze, curiosi "fogliolini" sparsi, commentati e criticati dall'autore stesso, che sono tra le pagine più gustose del libro. Per il resto, sono gli assilli di sempre: la cronica mancanza di quattrini, l'odiata il senso di un'assoluta e definitiva impotenza che inchioda il suo agire, mentre ne affina - come è ben evidente - il sentire. Pur non annoverandosi tra le opere meglio riuscite di Landolfi, per la fatica che richiede la lettura, "Rien va" può tuttavia costituire, per chi privilegi l'approccio autobiografico, lo stimolo decisivo a una più ampia conoscenza dell'opera di questo autore a torto trascurato.
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