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Nel volume, i due autori, diversi per genere, età, formazione e percorsi professionali – l’una sociologa urbana, l’altro architetto e progettista della piazza – avviano un serrato confronto sulla gestione dei processi di innovazione urbana in contesti marginali e una riflessione generale sul destino delle città medie europee.
«Questo libro nutre l’ambizione e un retropensiero inespresso, perché inconsapevole, di dare nuova vita all’esperienza ternana del Villaggio Matteotti, progettato da Giancarlo De Carlo, che mise al lavoro architetti e sociologi, dando luogo a quell’originale esperienza che abbiamo imparato a riconoscere come progettazione partecipata»
Piazza dell’Olmo di Terni ha un pregio singolare: è uno di quei fortunati esempi di rigenerazione urbana che – pur realizzato in una città media dell’Italia centrale particolarmente segnata dall’identificazione con la produzione dell’acciaio, un’attività sempre più rara in Europa – è riuscito a infondere nuova vita a uno spazio, vuoto e di servizio, del centro storico della città, trasformandolo in un inedito luogo pubblico del loisir giovanile. Piazza dell’Olmo ha dunque rinnovato la sua funzione ospitando una movida, che, almeno qui, ha avuto l’effetto di affrancare la notte dall’identificazione con il turno notturno dell’acciaieria. Nel volume, i due autori, diversi per genere, età, formazione e percorsi professionali – l’una sociologa urbana, l’altro architetto e progettista della piazza – avviano un serrato confronto sulla gestione dei processi di innovazione urbana in contesti marginali e una riflessione generale sul destino delle città medie europee, rinnovando l’antico e fertile connubio fra architettura e sociologia inaugurato proprio a Terni da Giancarlo De Carlo e Domenico De Masi nel quartiere Matteotti agli inizi degli anni Settanta.Indice
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