L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2023
Promo attive (0)
Indice
Questo lavoro ricostruisce il modo in cui, tra IV e VI secolo, il rapporto con la ricchezza del cristianesimo, divenuto con Teodosio religione di stato, mutò profondamente. Nel cristianesimo tardoantico le donazioni e le offerte erano una forma di transazione religiosa che si rivolgeva ai poveri, col tempo, queste offerte divennero una caparra che permetteva all’uomo peccatore (cioè a tutti) di costruire il suo piccolo tesoretto in cielo: una svolta “verticale” che prelude al cristianesimo medievale. Le fonti di partenza sono quelle raccolte in un testo poco noto di Giuliano di Toledo, il Prognosticon futuri saeculi, del 688, in cui il vescovo raccoglie, per conforto di un suo confratello che si appresta a morire, gli scritti a lui noti sul destino dell’anima, a cominciare da quelli di Cipriano, morto martire nel 258: una raccolta che fornisce a Brown i termini fondamentali della sua inchiesta relativa al cambiamento nel frattempo intervenuto nelle concezioni escatologiche cristiane. Il mutamento più significativo studiato da Peter Brown riguarda il fatto che, nei secoli sotto esame, si passa da una concezione aristocratica dell’aldilà a una democratica, in cui il singolo individuo recita una parte centrale. La cosmologia antica era elitaria e conservatrice. La gente conosceva il proprio posto nell’universo: qualunque fosse l’immagine dell’aldilà, esso era immaginato, come l’ordine sociale sulla terra. Con la metà del settimo secolo questo cosmo gerarchico era crollato: l’anima di un povero aveva le stesse possibilità di salvarsi di quella dell’imperatore. La ristrutturazione dell’aldilà rese possibile un’azione politica, o meglio economica. Attraverso le donazioni alle chiese o le elemosine ai poveri, le anime dei trapassati potevano, entro certi limiti, riscattare il proprio debito. La novità, più che in queste pratiche, sta nella loro apertura a tutti, superando le insormontabili divisioni della gerarchia sociale. Si trattò di una rivoluzione silenziosa, ma decisiva, che porta a guardare in modo diverso al sorgere del medioevo. Quando il libro si chiude erano ormai visibili i contorni del futuro purgatorio, si era iniziata a praticare la penitenza attraverso il rito della confessione, si disegnavano i confini di un nuovo mondo.
Recensione di Giovanni Filoramo.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore