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scheda di Pozzan, M.T., L'Indice 1990, n. 5
L'Abate è uno studioso americano con un'esperienza di decenni nella psicologia della famiglia. Argomento del corso da lui tenuto all'università di Padova nell'88, e di cui questo libro raccoglie i testi, era la prevenzione primaria e secondaria in psicologia famigliare. La prevenzione primaria andrebbe rivolta a tutte le famiglie a rischio, cioè a tutta la popolazione, perché, secondo l'autore, ogni famiglia è esposta nel corso della vita ad eventi potenzialmente destrutturanti (nascita dei figli, morte o malattia grave di un componente, matrimonio di un figlio, morte del coniuge). Strumenti della prevenzione potrebbero essere incontri con esperti sui temi sopracitati, ma, anche, materiale di lettura adatto a stimolare la riflessione sulle relazioni famigliari. L'Abate sta preparando questi testi che per ora non sono tradotti in italiano. La prevenzione secondaria si rivolge alle famiglie che in quel particolare momento sono in difficoltà: sono, cioè, in "situazione di bisogno", ma non "in crisi"; presentano al loro interno un equilibrio disfunzionale, ma non ancora una vera patologia delle relazioni famigliari (maltrattamento, abbandono dei figli, presenza di un "paziente designato"). È una fascia troppo ampia di popolazione perché la prevenzione secondaria possa essere affidata agli specialisti ai quali invece deve restare il compito della terapia. Perciò L'Abate si è preoccupato di costruire diversi "programmi di prevenzione secondaria" che possono essere applicati da personale non specializzato (studenti volontari, neo-laureati alle prime esperienze): esigenza questa, sentita da molti operatori e oggetto di ricerca di vari settori. Lascia perplessi il metodo proposto da L'Abate che sembra tradurre in schemi e categorie semplificati, ma rigidi, la ricchezza della vita emotiva famigliare e individuale. D'altra parte si avverte, al di là dello schematismo espositivo, la profonda esperienza umana e professionale dell'autore che conclude invitandoci a considerare con molto rispetto la famiglia. Egli consiglia di proporre diversi programmi in modo da permetterle di scegliere quello che ritiene più adatto, senza dimenticare che tra le scelte possibili per ogni famiglia e per ciascuno di noi c'è quella di non farsi aiutare da nessuno.
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