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Questo è il secondo libro che leggo dell’autrice. Le ho dato una seconda chance nonostante il primo non mi fosse piaciuto granché, ma purtroppo anche questo romanzo conferma quello che già penso della scrittura della Ogawa: troppo semplicistica, sbrigativa in alcune parti e un po’ acerba in altre. La storia potrebbe anche essere interessante, ma la sua esecuzione lascia a desiderare. Ho saltato poi buona parte del libro verso la fine in cui l’autrice spiega nel dettaglio come la protagonista macella e cucina il maiale da compagnia della madre… semplicemente non fa per me.
Parola chiave: delicatezza. Un romanzo che mi viene da definire tale, per il modo delicato e ricco di contegno in cui la sofferenza ed il sacrificio vengono raccontati e dal modo in cui vive ed affronta la vita Ringo. Molto scorrevole e leggero, anche commovente
Ito Ogawa è una scrittrice giapponese famosa per il suo sito, rigorosamente in lingua madre, dove ogni giorno propone una succulenta ricetta: scrisse questo romanzo nel 2010 con il nome "Il ristorante Lumaca", poi tradotto da Neri Pozza "Il ristorante dell'amore ritrovato": la protagonista Ringo, una ragazza giapponese che lavora in un ristorante turco di Tokyo, ritrova l'amore per la vita tornando al suo villaggio natio e ripercorrendo la sua vita a ritroso, guardando avanti. Dopo essere stata lasciata di punto in bianco un farabutto che l'ha depredata anche della mobilia di casa, Ringo è costretta a tornare a casa dopo esser scappata via quando aveva solo quindici anni: là ritrova però la voglia di fare e con l'aiuto dell'ex-factotum della scuola del villaggio, decide di restaurare il granaio della casa materna e di trasformarlo in "un piccolo ristorante per coppie"; si tratterà di servire però pasti solo a due persone per volta, che siano una coppia e ad ognuna sarà riservato un menù ad hoc, fatto per l'occasione. La prima cliente del Lumachino, nome scelto per il suo bar-ristoro dalla intraprendente e fantasiosa ragazza cuoca, è una concubina, che va nel locale con il suo triste amante, un politico locale: non appena si avvicinano alla tavola vengono inebriati dai colori e dai profumi delle pietanze multietniche che si susseguono davanti ai loro nasi. Tutti i commensali si innamorano della sua artistica cucina: cinese, giapponese, italiana e anche francese; perciò, con un passaparola incessante, il piccolo locale è sempre pieno: una coppia gay in luna di miele, un uomo scontroso e burbero diventa amorevole, una ragazza conquista finalmente il cuore dell'amato. Tutti piccoli miracoli si realizzano nel villaggio grazie alla gioia e alla convivialità del Lumachino "magico". Una storia a lieto fine raccontata con una scrittura sinuosa e musicale, che pervade in una nuvola rosa le vicende della protagonista, coccolata dall'autrice come una figlia.
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