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Con lo stile incalzante, i continui colpi di scena e una trama congegnata ad arte, Ritratto di donna sconosciuta è un intrigante viaggio nel lato oscuro del mondo dell’arte, popolato di commercianti senza scrupoli e avidi investitori che trattano i più grandi capolavori come se fossero una qualunque merce da comprare e rivendere per trarne profitto.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Quando ho scoperto Silva ne ero entusiasta. Poi, piano piano, la passione ha lasciato il posto a ripetute delusioni. Non si può scrivere un libro mediocre l'anno... meglio attendere di più ma avere un "prodotto" migliore.... la vena si sta esaurendo, mi sa...... che peccato
Due stelle solo in omaggio ai precedenti libri con Gabriel Allon protagonista, ma sinceramente questo ennesimo thriller denuncia chiaramente che l’ex spia israeliana deve assolutamente essere messa da parte, vivere nel ricordo delle glorie passate con la sua splendida (aggettivo che viene ossessivamente ripetuto quando si parla di Chiara) moglie e i due figli, già un po’ troppo pedantucci per essere simpatici. Insomma, Gabriel ha abbondantemente passato la settantina, il suo amico proprietario della casa d’arte londinese oscilla fra gli 80 e i 90 anni, anche la coppia di spie che lo affianca in questo libro è ora che pensi a mettersi dietro a una scrivania, il padrino corso appare come Matusalemme e pure la violinista ripescata dal passato non deve essere più tanto nel fiore della giovinezza . Caro Silva, ci hai fatto trattenere il fiato con le avventure precedenti e adesso ci servi questa minestrina tiepida con protagonisti da Villa Arzilla? la vena ancora c’è, ma è il momento di trovare un altro eroe, giovane, prestante, spericolato in cui versare la linfa narrativa che pure ancora si avverte sotto queste pagine scipite. Insomma, una spia il cui pensiero principale è accompagnare a scuola i figli, fare insipide sessioni erotiche con la moglie quando la casa è vuota, concedersi il periplo dell’Italia con la barca a vela comprata con sacrificio sempre con la famiglia al seguito sarà forse il sogno di qualsiasi impiegato medio, non certo dell’angelo vendicatore che abbiamo conosciuto.
Apprezzo davvero che l'autore stia cercando di abbandonare l'argomento spie perchè era da qualche libro che non era più credibile quel ruolo per il protagonista. E parlare di quadri, di falsari, del mercato dell'arte è un buon punto di ripartenza. L'unico problema è che in questo libro ho trovato poca empatia. L'autore ha portato a termine il suo lavoro, ma non mi ha coinvolta più di tanto. Non c'era chissà quale mistero da scoprire perchè i colpevoli li ha pescati tra i pochi personaggi presenti nel libro. Si trattava solo di seguire quel piano eccessivamente elaborato e poco credibile. Peccato.
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