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La rivoluzione in bicicletta - Mempo Giardinelli - copertina
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La rivoluzione in bicicletta - Mempo Giardinelli - copertina
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Descrizione


Bartolomé Gaite, il protagonista di questo romanzo, è un personaggio realmente esistito, ex militare ormai in pensione, che ha passato la vita a tentare di organizzare nel suo Paese, il Paraguay, una rivoluzione contro i dittatori che si sono susseguiti al potere: grandi slanci puntualmente frenati dalla mancanza di mezzi e di organizzazione. Costretto a sopportare lo scherno dei vicini, a lottare per evitare lo sfratto, a sottrarsi ai rimproveri della moglie, sempre accompagnato dalla sua vecchia e fedele bicicletta, Gaite non perde mai la speranza. La rivoluzione è la sua ossessione e dal suo esilio argentino vive nell'attesa di un segnale, di un progetto credibile che possa restituirgli il ruolo e le speranze perdute.
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Dettagli

2003
266 p.
9788882461478

Voce della critica

A ventitre anni di distanza dalla pubblicazione in lingua spagnola, Guanda propone al lettore italiano il primo romanzo di Mempo Giardinelli, La rivoluzione in bicicletta. È un ritardo che appare incongruo se si considera il successo riscontrato dagli altri cinque romanzi dello scrittore argentino, anche questi comparsi da noi in una sequenza alquanto bizzarra rispetto all'ordine cronologico delle edizioni originali. Fra le pagine della Rivoluzione in bicicletta si alternano due racconti che corrispondono a due momenti della vita del protagonista. Il primo è quello del maggiore Gayte, uno degli ideatori ed esecutori della rivoluzione socialista tentata e fallita in Paraguay nel 1947. Il secondo è la storia di Bartolo Gayte e del suo esilio a Resistencia, la capitale del Chaco, una regione torrida situata nel nordovest dell'Argentina, geografia che ritornerà spesso nelle opere di Giardinelli. Quella del maggiore Gayte è una vicenda narrata in prima persona, un resoconto che parte dai ricordi di un'infanzia segnata dalla povertà e dalla durezza della vita ai margini della foresta, in un paese dove la guerra conclusasi nel 1870 contro la Triplice alleanza ha lasciato solo "anziani, donne, bambini". "Il Paraguay che ho conosciuto io - racconta il maggiore - è fatto di fame, anarchia e superstizioni letali. Vi sono specchi che, se rotti, possono portare alla morte in trenta giorni e cavalieri con borchie e cinturoni che ostentano enormi Colt 44". Nei ricordi del protagonista ci sono anche le gioie dell'adolescenza, l'educazione severa della scuola militare dove deciderà di arruolarsi e la cronaca vibrante di una rivoluzione vissuta appassionatamente in prima linea. Sarà questo il passo che segnerà tutta la sua esistenza, poiché, fallita la grande impresa, il maggiore Gayte dovrà sopportare detenzione e tortura, e l'esilio rappresenterà poi l'unica strada percorribile. Qui si intrecciano le due narrazioni e le due vite del personaggio principale. Il passato avventuroso e a tratti glorioso del maggiore Gayte cede il passo al presente misero e sonnolento di Bartolo al confino che la voce narrante racconta. Come spesso accade nei romanzi di Giardinelli, uomini comuni si ritrovano improvvisamente nei panni di eroi a tempo determinato che, a modo loro, cercano di farsi giustizia. A Bartolo però una sola possibilità non è bastata... Per lui la rivoluzione cominciata in sella a una bicicletta la notte del 7 marzo 1947 non è stata andata persa, ma è stata solo rimandata. E così l'attesa del protagonista diventa quella del lettore, consapevole che da un momento all'altro potrebbe arrivare un segnale e allora si tornerebbe all'azione.

Davide Ascani

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La recensione di IBS

Un uomo in sella alla sua bicicletta, sotto il sole dello spietato Chaco argentino: è questa l'immagine che campeggia costantemente tra le pagine dell'ultimo romanzo di Mempo Giardinelli. L'autore di Luna calda, Il decimo inferno e Finale di romanzo in Patagonia, si è ispirato a un personaggio realmente esistito, un amico del padre, per raccontare la storia di un novello Don Chisciotte, un eterno inguaribile idealista che ha sostituito l'inseparabile Ronzinante con una scalcinata ma più moderna due ruote. Juan Bartolomé Gaite, questo è il suo nome, Bartolo per gli amici, è uno sconfitto, un perseguitato, un torturato che, nonostante tutto, non ha mai rinunciato al suo sogno: una rivoluzione democratica che restituisca al suo popolo la dignità e un futuro migliore. Per realizzarlo ha sempre lottato contro nemici più forti di lui e anche da povero e vecchio fabbricante di mattoni che nessuno compera, con moglie, figli e amante al seguito, non smette di sperare: ogni istante della giornata potrebbe essere quello giusto per unirsi a una nuova rivoluzione. Questo romanzo è una racconto della sua giornata di ex combattente, infiammato dall'utopia ma anche appesantito dal fardello del rimpianto e della nostalgia. Mempo Giardinelli riesce a tratteggiare con la sua prosa piacevole e coinvolgente una duplice realtà: la storia di un uomo, che dura un giorno, dall'alba al tramonto, lungo il filo delle speranze, delle azioni, dei ricordi personali, in cui si rispecchia il ritratto di un Paese e di una realtà, l'America Latina, raccontata con disincanto, passione e humour.

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Conosci l'autore

Mempo Giardinelli

Di origine italiana, è nato nel 1947 a Resistencia, in Argentina, dove vive. Esiliato in Messico tra il 1976 e il 1984, la sua opera letteraria è stata tradotta in venticinque lingue e ha ricevuto numerosi premi. È autore di una decina di romanzi, tra cui Luna caliente (La Nuova Frontiera, 2012), Visite fuori orario (Guanda, 2008), Finale di romanzo in Patagonia (Guanda, 2008), La rivoluzione in bicicletta (Guanda, 2003), Il decimo inferno (TEA, 2003). Collabora abitualmente con molti giornali in vari paesi.

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