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Roberto Baggio. Il divin codino
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Roberto Baggio. Il divin codino
Lui e il suo pallone. Roby lo portava persino in bagno, a letto e giocava tutto il giorno con quella sfera così perfetta. Una passione che andava oltre qualsiasi cosa: infortuni, incomprensioni, tatticismi, denaro.
«Avevo solo un pensiero: prendere la palla e andare dritto in porta!»
Pallone d'Oro nel 1993, Roberto Baggio è un campione amato da tutti, indipendentemente dai colori che ha indossato. L’ unico nella storia del calcio italiano ad aver segnato in tre mondiali diversi e anche per questo il solo colore che lo rappresenta è l’azzurro della Nazionale. Il 16 maggio 2004 accarezzava per l’ultima volta il pallone, sfiancato dagli infortuni e dalle incomprensioni con gli allenatori. Ma quello che è stato uno dei fantasisti più forti di tutti i tempi ha lasciato un vuoto che ancora avvertiamo, a livello sportivo e umano. Il 16 maggio 2004 Roberto Baggio gioca la sua ultima partita da professionista, con la maglia del Brescia. Da quel giorno, la fantasia applicata al mondo del calcio ha perso uno dei massimi protagonisti a livello mondiale. E se alle vittorie ci si può anche abituare – si guardi a Messi e Ronaldo – dei sentimenti si avverte maledettamente la mancanza. Sì, perché il Divin Codino, prima che un calciatore, ha rappresentato un sentimento: la voglia di non smettere mai di considerare quella palla che rotola un gioco, con la quale è necessario divertirsi, senza scendere a troppi compromessi tattici o esistenziali, per sentirsi alla fine dei conti ancora umani.
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In commercio dal:
8 ottobre 2019
Pagine:
288 p., Brossura
EAN:
9788832176308
Indice
Introduzione
Prefazione con Alessandro Bonan
I – È andata abbastanza bene
Dalle partite al Caldogno, che terminavano con troppi gol di scarto per contarli tutti, fino all’esordio con la maglia del Vicenza, passando per il primo provino
II – Ho visto Maradona? (parte1/parte2)
L’approdo alla Fiorentina, l’assenza dai campi per via del grande infortunio che avrebbe potuto privare il mondo del calcio di un talento sopraffino e i primi gol da fuoriclasse
III – Il tradimento e la consacrazione
L’addio a Firenze, l’abbraccio bianconero e i Mondiali di Italia ’90. Poi la Coppa Uefa, il Pallone d’oro, lo scudetto e il ben servito finale
IV – Punto di non ritorno
La Coppa del Mondo giocata negli Stati Uniti nel 1994 si pone come una linea di confine nella carriera del Divin Codino. Prima tira giù dall’aereo i suoi compagni di squadra con la doppietta alla Nigeria, poi se li carica in spalla, li trascina in finale e nel momento decisivo sbaglia il rigore che lo renderà per sempre una leggenda, un mito, un dio teneramente umano
V – Crisi d’identità
La Juventus ha preferito non puntare più su Roberto Baggio; tra i tanti ammiratori, spunta il Milan di Silvio Berlusconi. Dallo scudetto di Capello, alla crisi con Tabárez e Sacchi, e infine l’addio
VI – Ricomincio dal gol
Il ritorno di Capello da fuori Baggio, che sceglie di legarsi al Bologna per conquistare una disperata convocazione al Mondiale di Francia del 1998
VII – Je suis Roberto Baggio
Il CT Cesare Maldini, dopo una stagione straordinaria, convoca il Divin Codino. Scelta saggia. Ma anche questa volta Roberto perderà senza perdere mai
VIII – Turnover
Insieme al brasiliano completa una coppia di fuoriclasse fuori dal comune, ma non esplode mai in maglia nerazzurra. Un’esperienza fatta di poche presenze e grandi lampi di genialità
IX – Ultimo assolo
L’idea del presidente Corioni sembra una favola, ma si realizza. Il Codino accoglie le Rondinelle e si lascia attraversare da sentimenti ed emozioni, regalando al mondo le sue perle conclusive
X – Duecentocinque (parte 1)
Nella stagione 2003-2004, De Biasi sostituisce Carletto Mazzone sulla panchina del Brescia con un solo obiettivo, far segnare il più possibile Roberto per farlo entrare nella cerchia dei duecento
X – 16.05.2004 (parte 2)
Il giorno più romantico che il calcio italiano possa ricordare, l’addio di Roby, la fine di un viaggio intenso ed emozionante. Dio esiste, e ha il codino
Extra – La Lettera
Extra – La Partita del Cuore
Extra – 900 pagine per fare la rivoluzione
Extra – Il regalo più grande
Intervista a Beppe Bergomi
Ho giocato a Roberto Baggio
Intervista ad Antonio Pagni
Muscoli d’acciaio
Intervista a Vittorio Petrone
Dietro il Codino
Postfazione di Tommaso Lavvizzari
Il fascino dell’anima
Postfazione di Gianmarco Aimi
Le mie prime lacrime
Ringraziamenti
Tabellini, Record e Riconoscimenti
Prefazione con Alessandro Bonan
I – È andata abbastanza bene
Dalle partite al Caldogno, che terminavano con troppi gol di scarto per contarli tutti, fino all’esordio con la maglia del Vicenza, passando per il primo provino
II – Ho visto Maradona? (parte1/parte2)
L’approdo alla Fiorentina, l’assenza dai campi per via del grande infortunio che avrebbe potuto privare il mondo del calcio di un talento sopraffino e i primi gol da fuoriclasse
III – Il tradimento e la consacrazione
L’addio a Firenze, l’abbraccio bianconero e i Mondiali di Italia ’90. Poi la Coppa Uefa, il Pallone d’oro, lo scudetto e il ben servito finale
IV – Punto di non ritorno
La Coppa del Mondo giocata negli Stati Uniti nel 1994 si pone come una linea di confine nella carriera del Divin Codino. Prima tira giù dall’aereo i suoi compagni di squadra con la doppietta alla Nigeria, poi se li carica in spalla, li trascina in finale e nel momento decisivo sbaglia il rigore che lo renderà per sempre una leggenda, un mito, un dio teneramente umano
V – Crisi d’identità
La Juventus ha preferito non puntare più su Roberto Baggio; tra i tanti ammiratori, spunta il Milan di Silvio Berlusconi. Dallo scudetto di Capello, alla crisi con Tabárez e Sacchi, e infine l’addio
VI – Ricomincio dal gol
Il ritorno di Capello da fuori Baggio, che sceglie di legarsi al Bologna per conquistare una disperata convocazione al Mondiale di Francia del 1998
VII – Je suis Roberto Baggio
Il CT Cesare Maldini, dopo una stagione straordinaria, convoca il Divin Codino. Scelta saggia. Ma anche questa volta Roberto perderà senza perdere mai
VIII – Turnover
Insieme al brasiliano completa una coppia di fuoriclasse fuori dal comune, ma non esplode mai in maglia nerazzurra. Un’esperienza fatta di poche presenze e grandi lampi di genialità
IX – Ultimo assolo
L’idea del presidente Corioni sembra una favola, ma si realizza. Il Codino accoglie le Rondinelle e si lascia attraversare da sentimenti ed emozioni, regalando al mondo le sue perle conclusive
X – Duecentocinque (parte 1)
Nella stagione 2003-2004, De Biasi sostituisce Carletto Mazzone sulla panchina del Brescia con un solo obiettivo, far segnare il più possibile Roberto per farlo entrare nella cerchia dei duecento
X – 16.05.2004 (parte 2)
Il giorno più romantico che il calcio italiano possa ricordare, l’addio di Roby, la fine di un viaggio intenso ed emozionante. Dio esiste, e ha il codino
Extra – La Lettera
Extra – La Partita del Cuore
Extra – 900 pagine per fare la rivoluzione
Extra – Il regalo più grande
Intervista a Beppe Bergomi
Ho giocato a Roberto Baggio
Intervista ad Antonio Pagni
Muscoli d’acciaio
Intervista a Vittorio Petrone
Dietro il Codino
Postfazione di Tommaso Lavvizzari
Il fascino dell’anima
Postfazione di Gianmarco Aimi
Le mie prime lacrime
Ringraziamenti
Tabellini, Record e Riconoscimenti
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Ivano U.
17 novembre 2020
Ricordo sempre con nostalgia i campionati in cui si sapeva che la domenica avrebbe giocato Baggio. A quanto pare non sono l'unico nostalgico, apprezzo che sia uscito questo libro recente, lo ho già divorato. Preferisco leggere che i vari programmi tv ricchi di spezzoni che ho già visto.
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