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Roberto Piana, con i sue interviste biografiche, ha il merito di aver messo in luce alcuni grandi interpreti della musica Classica che, per ragioni spesso incomprensibili, sono rimasti nell’ombra. Tra questi vi è il Maestro Sergio Fiorentino che fu l’emblema del talento dimenticato, poi “ritrovato”. Uomo straordinario la cui vita fu segnata dal fato, ascritto in un destino beffardo che lo relegò nell’ombra per un lungo periodo, restituendogli sono in tarda età il meritato riconoscimento internazionale. Se oggi possiamo godere delle interpretazioni pianistiche di Fiorentino, lo dobbiamo al collezionista Ernst Lumpe che, tra le varie, ha ricostruito il repertorio del Maestro. Il libro purtroppo ha il “sapore” di un’occasione mancata. Il contenuto è un puzzle di interviste ad amici e allievi di Fiorentino che, per quanto ricche di aneddoti e ricordi personali, non riescono a comporre un quadro biografico soddisfacente. Le domande che l’autore pone agli intervistati sono un po’ ripetitive. L’ultima intervista, quella a Magda Fiorentino, vedova del Maestro è, a mio avviso, la vera occasione persa. Poco incalzata dall’autore, la Signora accenna solo al profilo più intimo del marito, quello caratteriale. Eppure, da queste poche parole, si evince una personalità introversa, ma straordinariamente forte e serena. Un uomo disilluso, concentrato nel suo mondo, fatto di grande cultura e di mille interessi, talvolta “bizzarri”, dotato di virtù che trascendono l’arte pianistica. Una figura che meriterebbe una vera biografia. Nel libro vi sono diverse fotografie che costituiscono un piccolo “tesoretto” iconografico. Nel complesso, mi sento di consigliare la lettura di questo libro, non solo perché è l’unico che tratta Sergio Fiorentino, ma anche per il suo contenuto aneddotico. Lascio al lettore il piacere di giungere alla bellissima frase conclusiva, scritta da Roberto Piana in chiusura del libro. Una sorta di aforisma sulla bellezza, che merita d’esser imparata a memoria!
Un sentito grazie a alla casa editrice Documenta, a Roberto Piana e ai diversi intervistati per questa bella e preziosa testimonianza. Sergio Fiorentino lo meritava. Complimenti!
Un volume corale, a più autori e a più testimonianze, per riscoprire un grande del concertismo italiano come Sergio Fiorentino. Ci voleva!
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