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Le rose dell'abisso. Dialoghi sui classici italiani - Franco Fortini - copertina
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Le rose dell'abisso. Dialoghi sui classici italiani - Franco Fortini - copertina
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Descrizione


La tradizione letteraria è assunta a partire, simultaneamente, dalle domande del presente e da quelle del passato, in una prospettiva che mira a dar voce agli autori lontani per "mettere in evidenza le possibilità contraddittorie d'interpretazioni che sono contenute negli oggetti medesimi del sapere dominante". In questo Fortini mette in gioco, oltre alle personali doti critiche, anche la propria poesia, che nei dialoghi radiofonici si ripropone nel confronto con i grandi della tradizione.
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Informazioni:

Fortini, Franco. , and Santarone, Donatello. Le rose dell'abisso : dialoghi sui classici italiani. Torino Bollati Boringhieri, 2000., Bollati Boringhieri, 2000. 35389 899 Autore principale Fortini, Franco Titolo Le rose dell'abisso : dialoghi sui classici italiani / Franco Fortini ; a cura di Donatello Santarone Pubblicazione Torino : Bollati Boringhieri, 2000 Descrizione fisica 116 p. ; 22 cm Collezione Varianti brossura con alette Ottimo, timbro editoriale

Immagini:

Le rose dell'abisso. Dialoghi sui classici italiani

Dettagli

2000
119 p.
9788833912264

Voce della critica



Fortini, Franco, Le rose dell'abisso (dialoghi sui classici italiani), Bollati Boringhieri , 2000
Fortini, Franco, Il dolore della Verit…. Maggiani incontra Fortini, Manni, 2000
recensioni di Lentini, A. L'Indice del 2000, n. 09


Franco Fortini che conversa: con Donatello Santarone alla radio nel 1991 e con Maurizio Maggiani davanti a una telecamera amatoriale nel 1983. La parola parlata che si solidifica nella pagina trasformandosi in scrittura è dunque il filo che collega due libri usciti in questi mesi quasi contemporaneamente, ma a notevole distanza dal momento in cui quei discorsi furono pronunciati.
Agli antipodi della chiacchiera da talk-show, il parlato di Fortini si caratterizza in senso forte come una polifonia concettuale che mette in scena il pensiero nel momento del suo farsi, un trascorrere fluido che però contiene già un tessuto argomentativo solidamente strutturato, tanto che la suddivisione in paragrafi diventa in fase di impaginazione del tutto naturale. Un pensiero duro, che invita a combattere, a intervenire attivamente sul pensiero stesso con un'azione di trasformazione: "Vi consiglio di prendere le cose che ho detto e di buttarne via più della metà, ma la parte che resta tenetevela dentro e fatela vostra, trasformatela. Combattete". Sono queste le parole conclusive delle due ore di conversazione con Maggiani.
Partecipando a una serie di cinque letture radiofoniche condotte da Santarone per Radio Tre nel giugno del 1991, Fortini parla di Dante, Tasso, Leopardi, Manzoni e Pascoli; ma lo fa a suo modo, senza chiusure specialistiche, mettendo in atto continui cortocircuiti intellettuali in una prospettiva che Santarone nella breve introduzione al volume definisce "interculturale", volta cioè al "decentramento del punto di vista" e dunque al superamento di una concezione piattamente nazionale della letteratura.
Così, parlando di Dante, il discorso va immediatamente a intercettare gli studi di Maria Corti sulla passione dantesca per l'averroismo e per gli aristotelici radicali. Le riflessioni su Tasso si aprono a ventaglio nelle direzioni più diverse, spaziano dalla musicologia a Goethe, a Milton; e giungono alla conclusione che se l'autore della Gerusalemme "è un poeta che ignora la dialettica, che è sbattuto continuamente da un estremo all'altro", allora il personaggio al quale nel nostro tempo si può meglio accostare è Pasolini. La conversazione su Leopardi è avviata da una lettura antisublime dell'Infinito e passa attraverso affermazioni provocatorie come questa: "non dimentichiamo che non esiste un Leopardi poeta. Esiste un libro di Leopardi poeta che è una continua, ininterrotta sperimentazione in direzioni molto diverse". Manzoni viene affrontato a partire da un lucido scorrere di pensieri sulla Colonna Infame. Ma la parte più interessante è forse l'indagine sottile sulle varianti, e in particolare su quelle della Pentecoste, dietro cui in filigrana appare un Manzoni tutt'altro che nazionale, sensibile piuttosto agli eventi del suo tempo, anche a quelli geograficamente più remoti. Pascoli, infine: tramite brevi e intense accensioni. E il debito di Fortini verso questo poeta è, neanche a dirlo, quello con il Pascoli "socialisteggiante, umanitario, cosmico", non a caso accostabile ai nomi di Dostoevskij e di Hugo.
Se Le rose dell'abisso ci mostra un Fortini che, in un incalzante corpo a corpo, dialoga con i grandi della letteratura, Il dolore della Verità mette invece a fuoco uno scrittore che inizia a riflettere partendo dal più grande assillo del suo mestiere: il problema del linguaggio. E viene subito a galla una cruciale questione fortiniana, la "lotta allo spreco linguistico" che caratterizza la comunicazione contemporanea, lotta che va condotta, in nome di un'"ecologia della scrittura", sull'onda di quello straordinario "maestro della prosa semplice" che e stato Brecht. Intorno a questo nodo centrale si sviluppa una specie di laboratorio aperto attraverso il quale Fortini ripercorre "a pezzi e a bocconi" (come scrive Erminio Risso nella prefazione) trent'anni di storia culturale e politica, il periodo cioè che "tirando e allargando un po' gli anni come una coperta elastica, si potrebbe far iniziare nell'immediato dopoguerra e far terminare negli anni Settanta": gli anni decisivi, insomma, che vanno dal "Politecnico" di Vittorini sino ai "Quaderni Piacentini" e a "Quindici".
Chi interroga Fortini è un altro scrittore, Maurizio Maggiani, che in questo caso però sceglie di tacere, pago di essere riuscito con qualche breve intervento discorsivo (di cui nel volume non rimane traccia) ad accendere il flusso di parole del suo interlocutore.
Nel 1983 Maggiani non era ancora l'autore affermato del Coraggio del pettirosso, ma aveva già con Fortini, come racconta lui stesso nella veloce nota di apertura, "un rapporto di amicizia nato da circostanze che ancora oggi gli appaiono per lo più misteriose e affatto singolari". Ma perché nel riprendere la conversazione è stata usata una telecamera? Risponde con semplicità Maggiani: "Facendosi discorso il pensiero di Fortini assumeva una bellezza in sé strepitosa, una bellezza estetica simile al cinema".
I due nuovi libri ci ripropongono dunque in luce diversa la voce di una delle coscienze civili del Novecento. Che ancora una volta ci rimanda il riverbero della sua intelligenza venata di uno straordinario senso dell'umanità, come nel punto in cui l'autore della Verifica dei poteri, presentando uno dei sonetti più politici di Dante, sviluppa le sue amare considerazioni sul destino di chi sceglie di stare dalla parte della giustizia. Il sonetto è Se vedi li occhi miei di pianger vaghi, e in esso Fortini individua la parte delle Rime nella quale Dante ha lasciato il segno, "la zampata del poema, del maggior poema".
Ed ecco la "zampata" di Fortini: "Ogni volta che c'è una situazione di sconfitta o di trionfo dell'ingiustizia, di trionfo dell'avidità e dell'ingiustizia, questa invocazione, questo sentire il gelo che si forma fra i pochi che vogliono difendere la giustizia e la causa del bene è di una verità abbagliante".

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Conosci l'autore

Franco Fortini

1917, Firenze

Franco Fortini è lo pseudonimo di Franco Lattes. Poeta e critico italiano, ha insegnato Storia della critica all'università di Siena. Redattore del "Politecnico", fu tra i fondatori della rivista politico-letteraria "Ragionamenti" (1955). Tra le sue raccolte di versi: "Foglio di via e altri versi" (1946), "Poesia ed errore" (1959), "Questo muro" (1973), "Paesaggio con serpente" (1984). Ha scritto anche opere di narrativa: "Agonia di Natale" (1948) e "Sere in Valdossola" (1963). Fortini è autore dei racconti "La casa delle ceneri" (1948) e "Racconto fiorentino" (1956), dei saggi "Dieci inverni" (1957), "Verifica dei poteri" (1965), "Saggi italiani" (1974), "I poeti del Novecento" (1977), "Questioni di frontiera" (1977), "Insistenze" (1985) e "Nuovi saggi italiani" (1987)....

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