Run Home Slow

Il quartetto australiano di base a Melbourne pubblica il secondo album, RUN HOME SLOW, dopo l’esordio dello scorso anno “Half Mile Havest”, disco caratterizzato dalle forti atmosfere southern soul americano e laidback sound.
Nelle 11 canzoni di “Run Home Slow”, i Teskey Brothers (il cantante Josh Teskey, il chitarrista Sam Teskey, il bassista Brendan Love e il batterista Liam Gough) proseguono sulla strada di “Half Mile Harvest“ e allo stesso tempo si smarcano dai suoni del debutto per abbracciare nuove direzioni.
“Durante le registrazioni eravamo ben consci di non voler deludere i nostri fan – ha dichiarato Liam Gough – amiamo i nostri fan e siamo veramente contenti del nostro primo album, ma il secondo doveva essere un passo avanti, un ulteriore step up”.
Per questo hanno scelto come produttore Paul Butler (Michael Kiwanuka, St Paul & The Broken Bones, Andrew Bird) che ha lavorato con la band nel loro home studio di Warrandyte, Victoria.
Butler si è inserito perfettamente nel work in progress di “Run Home Slow” e il quartetto ha trovato in lui un mentore e un critico, il personaggio giusto che ha arricchito il loro sound senza perdere la grezza semplicità e la spontaneità di “Half Mile Harvest”.
Con “Run Home Slow”, i Teskey Brothers hanno registrato un album che onora il loro passato, si specchia piacevolmente nel presente e guarda ad un radioso futuro: ci sono elementi Southern Rock (‘Paint My Heart’), Americana (‘San Francisco’), Psychedelia (‘Sun Come Ease Me In’), Dixieland Jazz (‘Sunshine Baby’), persino Gospel con l’acapella sound di ‘Hold Me’ ed anche Pop con la sorprendente ‘So Caught Up’.