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La saga che ha ispirato «The Witcher», la serie evento di Netflix.
«Chi è questa bambina, Lupo?»
Geralt mise una mano sulla spalla di Ciri e la spinse leggermente avanti.
«È il mio... È il nostro destino.»
La vera storia inizia da questo volume, i primi due sono raccolte di novelle, non scoraggiatevi che da qui inizia il bello!
Saga da leggere. Bellissima, coinvolgente e ben scritta. Se amante del genere, di sicuro ti appassionerà. Ogni libro è migliore dell’altro, se possibile
Ero molto indecisa sul voto da assegnare a questo libro, perché alcune parti sono state estremamente interessanti e piacevoli da leggere, ma come primo romanzo effettivo della serie non credo abbia svolto al meglio il suo compito. Questo perché "Il Sangue degli Elfi" è fin troppo simile alle novelle, dalle quali dovrebbe invece distaccarsi per iniziare a raccontare una storia più omogenea; quella che abbiamo qui è praticamente una nuova raccolta, con episodi distinti dai lunghissimi capitoli. Come conseguenza di questa divisione, anche la trama è frammentata e individuare il filone principale che sarà poi il fulcro della serie non è così immediato. Inizialmente vediamo Cirilla "Ciri" a Kaer Morhen impegnata ad allenarsi con gli altri strighi, poi seguiamo i vari spostamenti di Geralt mentre dei nuovi antagonisti sono sulle sue tracce e scopriamo qualcosa di più sulla situazione politica dei vari regni, nella parte finale si ritorna all'addestramento di Ciri ma in questo caso con Yennefer per imparare a controllare la sua innata predisposizione alla magia. Il passaggio da una storia all'altra si percepisce nettamente e scombussola un po', così come le parti in cui la narrazione sembra interrompersi per fare spazio ad alcuni fastidiosi info dump. Infatti, se da un lato il romanzo ci fornisce nuove informazioni utili -soprattutto sul ruolo degli strighi e la loro organizzazione- risulta snervante leggere pagine e pagine in cui personaggi secondari appena introdotti disquisiscono sulle faide tra i vari Stati o sugli antagonismi interni al Capitolo dei maghi. Il tutto contornato da una grandinata di nomi astrusi che si dimenticano dopo mezza riga, e potrebbero rivelarsi poi di vitale importanza, come anche no. Delle spiegazioni più dettagliate non guasterebbero invece nelle scene in cui vediamo Ciri apprendere le tecniche di combattimento e gli incantesimi, ma proprio in questi passaggi Sapkowski ricorre a dei lunghi dialoghi fatti di botta e risposta.
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