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Anno edizione: 2024
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Questo libro, entrando nelle stanze del potere, racconta i retroscena di quelle scelte che avrebbero segnato la vita di milioni di persone e cambiato irrimediabilmente il mondo.
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Il testo di Kershaw “Scelte fatali. Le decisioni che hanno cambiato il mondo, 1940-1941”; è lunghissimo racconto ricco di note e di riferimenti bibliografici, vi è poi un tentativo di esplorare le possibili opzioni a disposizione dei vari attori della Seconda guerra mondiale (Inghilterra, Germania, Russia, Giappone e Stati Uniti ed infine la nostra piccola Italia mussoliniana), con la strana assenza della Francia. Sottovaluta del tutto le analisi e i suggerimenti della migliore ricerca storica, avvenuta in precedenza come Taylor J. P e Hillgruber Andreas, che evidenziavano come la strategia hitleriana di aspirazione al predominio continentale fosse di tipo sia diplomatico sia militare e che si interconnetteva con il desiderio inglese di spingere la Germania verso la guerra contro la Russia sovietica. Accordo che non fu trovato, perché né gli inglesi né i tedeschi si fidavano di esplicitare un tale patto e formalizzarlo, né sussistevano vere garanzie reciproche certe. Non è condivisibile l’analisi sulle scelte di Stalin, facendo risalire i suoi errori alla sua “paranoia” e incapacità di comprendere il doppio gioco hitleriano. In realtà Stalin fu vittima della sua stessa analisi razionale. Hitler fino all’ultimo aveva promesso ai tedeschi e ai suoi generali di non fare una guerra su due fronti; ma già nel dicembre 1941 si era da solo impelagato in tal tipo di conflitti per perseguire la propria coerenza ideologica. Estremamente interessante, poi, la parte dedicata alle scelte giapponesi tra il 1940-1941, in cui sì evidenzia come il nodo ineludibile per le scelte giapponesi fosse la guerra in Cina, dalla quale era impossibile ritirarsi e impossibile vincere.
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