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La Terra è una navicella spaziale che viaggia nel cosmo e non dobbiamo distruggerla, ma difenderla: ecco il messaggio di questo libro, che invita a usare le grandi conquiste della scienza per vivere meglio e non per generare morte e distruzione.
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Ho di ricente riletto il libro dopo quattro anni. La sua lettura mi ha ridato lo stesso entusiasmo. La sua semplicità e chiarezza aiutano molto a capire argomenti importantissimi e a chiarire le nostre responsabilità. Ne ho parlato con dei ragazzi spagnoli: esiste anche la pubblicazione in lingua spagnola? Grazie.
Finalmente c'è qualcuno che ha il coraggio di sfatare tante "voci"- quasi leggende - sui pericoli della modernità. Dalla climatologia all'energia nucleare, da Galilei a Sacharov, dal Big Bang a Dio, i luoghi comuni in questo testo sono decisamente banditi e sostituiti da un buon (sano) punto di vista scientifico. Zichichi non si trastulla con teorie allarmistiche dal sapore giornalistico ma prende decisamente le parti di questa o quella posizione chiarendo, quando è il caso, le pecche di ogni modello. Scopriamo, allora, che il famoso "buco nell'ozono" non è ancora così ampio da poter annunciare la fine del mondo; veniamo a sapere che i modelli meteorologici sono ancora lontani dall'essere perfezionati; veniamo informati sulla sicurezza delle centrali nucleari di nuova concezione (e sull'insicurezza di quelle di vecchia concezione). Zichichi rifiuta il punto di vista dei detrattori a tutti costi del progresso tecnico e scientifico e sposta il problema sulle questioni politiche e sull'egoismo dei Paesi ricchi - a scapito di quelli poveri - e sull'incoscienza dell'animo umano: la scienza non può essere ritenuta responsabile dei danni provocati dall'uomo. Zichichi ha scritto un buon libro - frutto soprattutto dei lavori del centro di cultura scientifica "Ettore Majorana", da lui diretto - consigliabile a tutti coloro che intendono approfondire un punto di vista schietto e che hanno bisogno di risposte certe a domande precise.
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