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La seconda guerra mondiale. Come è stato combattuto e vinto il primo conflitto globale
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La seconda guerra mondiale. Come è stato combattuto e vinto il primo conflitto globale - Victor Davis Hanson - copertina
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seconda guerra mondiale. Come è stato combattuto e vinto il primo conflitto globale

Descrizione


Forse sessanta milioni di morti avrebbero potuto essere evitati se in molti non avessero distolto lo sguardo di fronte alla minaccia nazifascista. Un dubbio che il nostro tempo ci impone di sciogliere.

«Il motivo per cui il mondo occidentale scelse di autodistruggersi sta nella decisione, attentamente ponderata, di ignorare, accontentare o sostenere la Germania nazista, presa da nazioni che avevano le risorse e le conoscenze, ma non ancora la volontà, di fare altrimenti»

La seconda guerra mondiale ha causato circa sessanta milioni di morti. Dall'invasione della Polonia fino alla resa ufficiale del Giappone, passando per l'assedio di Leningrado, i bombardamenti sulle città tedesche, gli orrori della Shoah e l'apocalisse di Hiroshima e Nagasaki, ogni giorno in media hanno perso la vita ventisettemila persone. Ma com'è stato possibile che paesi non troppo diversi per cultura, tradizione militare e sviluppo economico si siano trovati nella condizione di sacrificare milioni di vite, mobilitando risorse e tecnologie per produrre micidiali strumenti di morte e distruzione? Come mai un conflitto iniziato in Europa ha avuto una escalation letale, che l'ha portato ad assumere una dimensione globale? A oltre settant'anni di distanza, sembra ancora difficile rispondere in maniera soddisfacente a queste domande. In questo libro Hanson cerca di dare il proprio contributo a un dibattito che non è soltanto storiografico, ma anche e soprattutto morale. Muovendo la propria indagine dalle cause del conflitto – che, come rammenta, ricadono esclusivamente sulle spalle del nazifascismo – Hanson ne ripercorre le tappe cruciali, concentrandosi sulle battaglie decisive, sugli armamenti sempre più letali, sull'efficacia dei metodi di combattimento, sugli errori e i successi strategici dei comandi supremi, sul ruolo della popolazione civile e dei lavoratori coatti. Ma anche sulla forza economica e la capacità produttiva delle potenze coinvolte, sul peso alla fine risolutivo dell'industria e della ricerca tecnologica. E soprattutto sugli uomini – dai leader ai soldati schierati in prima linea –, su quanti volevano asservire il mondo alle ideologie assassine e alla logica dei campi di sterminio e su quelli che invece vi si opposero. Alla fine, però, un dubbio rimane: forse quei sessanta milioni di morti avrebbero potuto essere evitati se in molti non avessero distolto lo sguardo di fronte alla minaccia nazifascista. Un dubbio che il nostro tempo ci impone di sciogliere.
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Dettagli

2019
17 settembre 2019
792 p., ill. , Rilegato
9788804714309
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Indice

Prefazione

Parte prima
IDEE
I. Il contesto classico della guerra
II. Rimostranze, obiettivi e metodi
III. Vecchie, nuove e strane alleanze

Parte seconda
ARIA
IV. La rivoluzione della potenza aerea
V. Dalla Polonia al Pacifico
VI. Nuovi terrori dall'alto

Parte terza
ACQUA
VII. Navi e strategie
VIII. Dall'Atlantico al Mediterraneo
IX. Un vasto oceano

Parte quarta
TERRA
X. Il primato della fanteria
XI. Soldati ed eserciti
XII. Le guerre per il continente sui fronti occidentale e orientale
XIII. Eserciti all'estero
XIV. Assedi

Parte quinta
FUOCO
XV. Carri armati e artiglieria

Parte sesta
UOMINI E PERSONE
XVI. Comandi supremi
XVII. I signori della guerra
XVIII. I lavoratori
XIX. I morti

Parte settima
CONCLUSIONI
XX. Perché gli Alleati vinsero? E che cosa vinsero?

Note
Bibliografia
Indici dei nomi

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MC Tredo
Recensioni: 4/5
Come rovinare un buon libro con una pessima traduzione

Vedere titolo. I traduttori ( addirittura 2 ) oltre a non saper usare neanche Google translate non conoscono neanche le coniugazioni dei verbi italiani.

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saturn
Recensioni: 2/5
post scriptum

Ho letto la recensione di Giuseppe e non posso che convenire sulla mediocrità della traduzione; del resto la maggior parte dei libri di storia militare anglosassoni sono sempre tradotti in modo orribile a causa ovviamente della totale impreparazione specifica dei traduttori italiani che magari conoscono la lingua inglese ma nulla dell'argomento che provano a tradurre. Convengo meno invece con Giuseppe riguardo le sue affermazioni di merito; in primo luogo non capisco il riferimento ai plotoni di Stalin...è ben noto che il dittatore condusse con grande determinazione e brutalità la grande guerra patriottica e schiacciò inesorabilmente ogni opposizione interna politica o etnica... e bisogna dire a posteriori che fece bene altrimenti l''URSS sarebbe crollata e i popoli dell'est sarebbero stati sterminati e deportati dalla macchina da guerra nazista. Fu soprattutto grazie alla sua conduzione durissima dell'armata rossa e dell'URSS che la guerra terminò con la vittoria totale e con estensione fino all'Elba del potere sovietico. Un risultato senza precedenti per il "grande paese". In secondo luogo non capisco il discorso di Giuseppe sull'occidentalismo di Hanson. Uno storico serio non dovrebbe scrivere un libro per mostrare la sua "simpatia" per una parte o l'altra ma dovrebbe argomentare sulla base di fonti complete e attendibili...e il simpatico Hanson non usa fonti complete e attendibili ma ricalca la solita ormai insopportabile vulgata euroatlantica sulle magnifiche prodezze angloamericane trascurando tutto il resto che tra l'altro è la parte decisiva di tutta questa storia.

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Giuseppe
Recensioni: 5/5

Victor Davis Hanson è per prima cosa un ex militare, e non un generale da poltrona. In secundis un esperto studiioso del mondo classico (a cui ha dedicato studi pregevolissimi). Deinde un amante della cultura occidentale: chi lo critica senza ricordarsi che i plotoni di Stalin uccidevano sovietici ANCHE mentre si combatteva la II Guerra Mondaile, dovrebbe avera la decenza di leggere libri conformi alla sua ideologia. Quindi il testo è da leggere. I traduttori del testo Aldo Piccato e Gabriella Tonoli invece dovrebbero semplicemente cambiare mestiere: con il loro pressapochismo e la loro sciatteria hanno semplicemente deturpato un capolavoro. Ex multis pag.138 olio sintetico: nel contesto questa traduzione non ha il minimo senso. Secondo me nel testo originale c' è synthetic oil da rendersi con benzina sintetica pag. 170 supporto a terra: a che serve per un aereo come Thunderbolt un supporto a terra? Per avere una pista da atterraggio? Il Thunderbolt era aereo specializzato nel close air support (CAS) da rendersi in italiano con appoggio tattico. pag.186 Campo Ecnomo (254 a.C.) mai esisitita una battaglia navale su un campo, presso un capo, si. Ma giustamente i traduttori debbono tradurre, mica capire quello che fanno. pag.209 gli incrociatori Baltimore eran dotati di cannoni da 8-inch, ossia 203 millimetri (di diametro) non di 200 mm. Ma questo è un errore che c'è su Wikipedia, quindi i traduttori sono giustificati. pag. 213 quelli (i cannoni) da 457 mm della Yamato. La Yamato aveva cannoni da18.1 in ossia da 460 mm. E mi fermo qui, semplicemente perchè mi son annoiato di trascrivere tutto il resto degli errori di cui ho preso nota. Dietro pagamento sarò felice di emttere a disposizione dell'editore la lista completa degli errata corrige. da aggiungere ad una prossima edizione.

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Victor Davis Hanson insegna Storia militare e Cultura classica all'Hillsdale College, è senior fellow presso l'Hoover Institution e professore emerito alla California State University. Vincitore di numerosi premi, collabora con testate come «National Review», «The Wall Street Journal» e «The New York Times». Fra i suoi numerosi libri, molti dei quali pubblicati in Italia, ricordiamo: L'arte occidentale della guerra (Mondadori, 1990), Massacri e cultura (Mondadori, 2017), Una guerra diversa da tutte le altre (Mondadori, 2018), La seconda guerra mondiale (Mondadori, 2019).

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