Nino vive in un piccolo paese del Sud, è un bambino solitario ed emarginato dagli altri. Ha un vero talento per il calcio ma nessuno lo vuole in squadra: troppo estroso, troppo inaffidabile. Il suo mondo non è quello conformista e soffocante del paese, quello meschino e subdolo degli adulti, ma lo spazio misterioso e incantato dei boschi, dei ruscelli, degli animali, dei giochi in solitudine. È qui che Nino si sente pienamente a suo agio e può sognare senza incontrare ostacoli. È sempre da qui che spia, senza mai capirle o fraintendendole, le macchinazioni e le complicazioni dei grandi. Fino al giorno in cui i suoi genitori vengono assassinati. Chi è stato? E perché? Riuscirà Nino a compiere la missione che gli è stata affidata dal padre e da cui dipende l'accertamento della verità? L'opera di Carlo Simonelli racconta il pensiero magico dei bambini, e insieme denuncia i pesi sproporzionati che spesso i grandi addossano ai più piccoli. Quella di sognare è una capacità in se stessa fragile, eppure nei bambini magicamente capace di riformarsi, anche quando il dolore sembrava averla ormai compromessa per sempre.)
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