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Il seme dell'intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492
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Il seme dell'intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492 - Adriano Prosperi - copertina
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seme dell'intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492
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Il seme dell'intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492

Descrizione


L'anno 1492 segna tradizionalmente una cesura epocale importante: con la scoperta dell'America e l'avvio dell'unificazione del mondo per opera degli europei si considera concluso il Medioevo e iniziata l'età moderna. In quello stesso anno accadono cose che fissano alcuni meccanismi di identità e di esclusione tipicamente moderni. In Spagna, la conquista dell'ultimo regno musulmano e l'espulsione della minoranza ebraica avviano la formazione di uno stato fortemente caratterizzato dall'unità religiosa. Non solo, alle altre figure già codificate dell'alterità umana, l'eretico, il giudeo,l'espansione extra-europea aggiunge la figura del selvaggio. È su di loro che si esercitarono i dispositivi di potere creati nella penisola iberica, in modo particolare quello dell'Inquisizione. In una realtà sociale come quella spagnola, divisa per lingue, culture, tradizioni e religioni, lo Stato moderno nasce issando le barriere dell'intolleranza e creando categorie di "diversi" su cui si esercitano i meccanismi dell'esclusione o dello sfruttamento: si va dall'assoggettamento dei popoli extraeuropei (i "selvaggi") all'eliminazione dell'eretico e dell'ebreo. In tutti questi casi la religione offre la legittimazione all'esercizio del potere. Sugli ebrei in particolare si registra un passaggio carico di un pesante futuro: quello dalla tradizione dell'antigiudaismo cristiano del Medioevo a base religiosa alle nuove forme di antisemitismo a base "naturale", fondato sulla presunta differenza di sangue.
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Dettagli

2
2013
Tascabile
16 maggio 2013
IX-179 p., Brossura
9788858108116

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Mirko
Recensioni: 4/5

Il racconto dell’anno 1492 (anno cruciale per la Spagna, e per il mondo) nella città di Granada, quando Ferdinando d’Aragona, sovrano del neonato regno, decide per l’epurazione della popolazione ebraica dalla città andalusa. Prosperi ci mostra come in questa drammatica vicenda, si intravvedano alcuni germi che caratterizzeranno poi l’immane tragedia dell’ Olocausto 450 anni più tardi. La banalità del male, in questo caso impersonata dalla figura del grande inquisitore Torquemada, e dal modo cinico e burocratico con il quale porta a compimento il suo spietato compito. E l’emergere di una discriminazione, che da religiosa lentamente assume i connotati del razziale.

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gianni
Recensioni: 5/5

Bellissimo saggio, argomentato con grande rigore. Esempio di come la ricerca storica possa chiarificare certi nodi sotterranei e fondamentali della storia d'Europa con un linguaggio e uno stile efficacissimi che, senza banalizzare, siano lontani dai compiacimenti autoreferenziali dell'accademia.

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stf
Recensioni: 3/5

Il 1492 non è stato importante solo per il viaggio di Colombo. Ad esempio, con l'espulsione degli ebrei dalla Spagna, si è definito un modello di stato centralizzato, intollerante e fanatico, che poi avrà grande successo nella storia europea - con le sue drammatiche conseguenze. Questo il saggio di Prosperi lo mette bene in luce. Il titolo trova quindi giustificazione, ma quanto promesso nel sottotitolo - Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492 - resta vago: si parla poco di eretici, ancora meno di selvaggi. E dire che sarebbe stato interessante ripercorrere il dibattito sulla natura umana degli abitanti del nuovo mondo. La stessa vicenda di Granada, le persecuzioni contro ebrei e mori di Spagna, la figura di Re Ferdinando, con qualche aneddoto in più, avrebbero dato sicuramente colore alla narrazione. Da Adriano Prosperi ci si poteva aspettare di più.

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Conosci l'autore

Adriano Prosperi

1939

Adriano Prosperi, nato nel 1939, si è formato presso l'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore, dove, negli stessi anni di Carlo Ginzburg e di Adriano Sofri, è stato allievo di Armando Saitta e Delio Cantimori. Ha insegnato Storia moderna presso l'Università della Calabria, l'Università di Bologna, l'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore. È membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei. I suoi principali interessi di studio hanno riguardato la storia dell'Inquisizione romana, la storia dei movimenti ereticali nell'Italia del Cinquecento, la storia delle culture e delle mentalità tra Medioevo ed età moderna. Ha scritto per le pagine culturali del «Corriere della Sera» e de «Il Sole 24 Ore»,...

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