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Una bibliotecaria napoletana incontra per lavoro un architetto svizzero che, per età, potrebbe essere suo padre, ma che di fatto è padre di altri figli in una famiglia allargata. Quel contatto, nel giro di due giorni tra Lugano e Bellinzona, tra un viaggio metà in auto metà in treno ed una cena segnata da un non detto carico di pathos, si rivela un incontro chiave per ricalcare e forse risanare la ferita di una figlia. A causa o in virtù dell’assenza irrimediabile del padre la protagonista resta figlia, sottraendosi per caso, per destino o per volontà al ciclo di riproduzione, quello che “fa produrre padri” senza sosta.
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In commercio dal:
26 ottobre 2018
Pagine:
192 p., Brossura
EAN:
9788894355024
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Jayan Walter
24 novembre 2018
Recensione del libro di Jayan Walter E’ un libro molto originale di cui non troverete di simile in nessun luogo. In realtà più che un romanzo sono le percezioni che l’autrice ha della storia che racconta, percezioni che scaturiscono fluenti come acqua di sorgente, zampillante dal suo essere creativo. Scrive dell’incontro con un architetto molto più grande di lei, con una figlia con cui cena, ma più che raccontare la storia lei racconta ciò che questi personaggi, i luoghi, il treno e l’auto del viaggio in Svizzera, le hanno portato, facendole riflettere su tante cose, sulla vita, sulle persone, sui luoghi, che in realtà sono una serie di eventi che scaturiscono dal suo stesso essere e la portano a studiare la vita stessa, e penetrare nella sua essenza. Scrive senza regole, come se volesse comunicare col lettore le sue scoperte, la sua psicologia, il suo mondo. E’ un romanzo molto intimista e diretto, dove le parole e le frasi si compongono nella sua mente e nel suo cuore. Può sembrare uno scrivere contorto, ma di fatto è così che è la mente, i pensieri vengono uno dietro l’altro, per rappresentare ciò che abbiamo scoperto. Alla fine ci comunica, tra l’altro, la sua scelta tra lo sposarsi e rimanere non sposata, perché solo così può essere libera… libera dalle convenzioni, dal modo comune di agire, che ti fa procreare. Come nella copertina si vede un binario che si biforca e uno scambio. Lei sceglie il binario meno convenzionale, più scomodo, ma l’unico a lasciarla libera. Per finire una frase dal libro che mi è piaciuta: “La vita va vissuta, non mimata”. Un libro da leggere.
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