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Libro candidato da Ignazio Marino al Premio Strega 2022
Settanta è un romanzo d'inchiesta basato su un fascicolo che in pochissimi conoscono: il rapporto Peri. Un documento che racconta «sequestri di persona, attentati, omicidi»: tutto fa parte di un'identica strategia intesa a determinare il caos. 5 maggio 1972. Un aereo con 115 persone a bordo finisce contro una montagna, mentre nella Sicilia degli anni Settanta va in scena un esperimento di strategia della tensione, tra omicidi eccellenti e rapimenti anomali, che vede il coinvolgimento di mafiosi, terroristi neri e politici. Giuseppe Peri, capo del commissariato di Alcamo, capisce che sta succedendo qualcosa di anomalo e indaga. Mette in fila fatti, circostanze, segue il denaro che scorre a fiumi come riscatto dei rapimenti, rintraccia le armi che hanno ucciso. E delinea uno scenario che impressiona per la modernità del metodo di indagine, che troveremo, successivamente, nel pool antimafia di Falcone e Borsellino. Settanta racconta quell'indagine solitaria, una storia oscura e volutamente nascosta...
Proposto da Ignazio Marino al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«Leggere Settanta. Il poliziotto e la strage negata è come tuffarsi in quel decennio che ha cambiato la nostra vita ma che non abbiamo mai compreso fino in fondo. Fabrizio Berruti riesce a raccontare una storia incredibile, da molti dimenticata e ci propone, nelle sue pagine, alcuni personaggi che rappresentano, plasticamente, tutte le tensioni, le contraddizioni e i sogni di una generazione. Settanta ricorda la drammatica vicenda del DC-8 che si schiantò sulla Montagna Longa di fronte a Palermo, il 5 maggio del 1972, con 115 morti, da subito derubricata come un incidente provocato dall'imperizia dei piloti o dall'inadeguatezza dell'aeroporto di Punta Raisi e ricostruisce le indagini di un eroico dirigente della polizia, Giuseppe Peri che, in solitaria, indagò su una trama eversiva che, negli anni Settanta in Sicilia, coinvolse mafiosi e terroristi neri con omicidi, rapimenti e, appunto, attentati, come quello di Montagna Longa, che non fu un incidente ma una strage, una strage negata per cinquanta anni. Fabrizio Berruti ha scritto un romanzo-verità dove la finzione letteraria riempie i buchi della memoria e dà anima alla ricostruzione storica, in un continuo rimando tra realtà e immaginazione, tra il bianco e nero dei repertori televisivi dell'epoca e il colore del dolore e della voglia di giustizia che dura ancora fino ad oggi. I racconto dell'indagine appassiona come un giallo d'altri tempi: non a caso il poliziotto protagonista del libro, nella vita reale e nel romanzo, era soprannominato il Maigret siciliano. E poi ci sono una galleria di personaggi che animano quegli anni difficili e controversi: estremisti neri, giornalisti tenaci, spioni che conoscono come va il mondo, giudici indifferenti insieme a quelli che cercano la verità. Ma soprattutto, insieme alla figura del Commissario che aveva capito tutto, ci sono i familiari di quelle 115 vittime dimenticate, che lottano per anni alla ricerca di un perché, che vogliono avere delle risposte ma trovano soltanto dei muri invalicabili. Incredibilmente, solo il magistrato Borsellino decise di ricevere un familiare e di occuparsi della vicenda, ma venne assassinato poco tempo dopo. Il romanzo di Fabrizio Berruti ha il merito di aprire una crepa in quel muro, con una scrittura, allo stesso tempo, appassionante e asciutta e un "montaggio" della storia che accompagna il lettore in un viaggio nel tempo, un viaggio pieno di tragici eventi ma anche di splendide canzoni. Per questi motivi penso che Settanta. Il poliziotto e la strage negata per lo spessore civile e il valore letterario sia un romanzo importante per gettare una luce su quegli anni difficili e ancora oscuri: per questo desidero presentarlo all'edizione 2022 del Premio Strega.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo libro, rafforza un interpretazione interessante e sempre presente in quei libri dove è costante l'iniziativa a svelare certe intese insulse tra giustizia, mafia, massoneria e servizi segreti. I buoni investigatori che cercano di scovare la verità su casi atpici, su avvenimenti tragici ed invece di supportare la verità lo affossano, svilendoli, isolandoli e uccidendoli. Ormai si sa, lo abbiamo accertato che la verità illuminerà sempre la giustizia, e se ci saranno ostacoli, la nostra premura sarà quella di combatterli e superare le barricate dell'indifferenza .
Recensioni
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