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recensione di Bianco, L., L'Indice 1995, n. 4
Una tradizione plurimillenaria interpreta il passaggio delle comete come presagio e segno di oscuri e profondi rivolgimenti di portata planetaria. Marc Soriano racconta della rivolta che ebbe luogo nel 1843 tra i giovani detenuti della colonia penale di Mettray, durante un passaggio della cometa di Halley, sotto gli occhi di un osservatore d'eccezione: Arthur Serpeille, conte di Gobineau, l'autore del "Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane", corrispondente di Alexis de Tocqueville. Proprio Tocqueville, nella finzione di Soriano, è il committente di questo "Rapporto segreto sull'infanzia nell'Ottocento" che il giovane Gobineau redige e che Soriano immagina di riportare alla luce dopo una fortuita scoperta nel negozio di un rigattiere.
La 'trouvaille' nasce dall'impegno editoriale di una "Storia dell'infanzia" da pubblicarsi nel 1977, che l'Unesco aveva proclamato, appunto, "anno dell'infanzia". Appare immediatamente chiaro a Soriano che tale soggetto non può tollerare una trattazione manualistica: dalla sua decisione di lavorare per "immersioni in epoche e culture diverse" nasce l'idea di sostituire la "Storia dell'infanzia" con una fiction "altrettanto vera e più vera della realtà".
Marc Soriano trascende dalla sua acribia di storico vicino alla scuola delle "Annales", poiché se è vero, come dice Lucien Febvre, che "il peccato mortale dello storico è anacronismo, cioè la proiezione nel passato delle nostre preoccupazioni presenti", una colpa altrettanto grave è "il fatto di considerare gli uomini di una data epoca come totalmente specifici e di ignorare superbamente che i problemi di quel tempo sono gli stessi che noi oggi dobbiamo risolvere e che siamo ben lungi dall'avere risolto".
Quando si parla di bambini e ragazzi, si sa, la tentazione più forte è quella di un generico e didascalico paternalismo; Soriano, ben cosciente del rischio, sceglie sin dall'inizio un'altra strada. La scelta di Gobineau come protagonista e narratore impone al lettore di adottare la "prospettiva del carnefice: impietoso e subdolo, il giovane Gobineau riuscirà a cattivarsi le simpatie degli insorti, prima di far intervenire l'esercito per soffocare l'insurrezione: "Non basta più legare i bambini alla sedia o chiuderli negli stanzini bui. Bisogna ucciderli, o più esattamente ucciderne qualcuno perché gli altri capiscano che non si tratta di uno scherzo", conclude Gobineau nella sua misurata e implacabile ferocia, mentre i ragazzi di Mettray vedono naufragare nel sangue il loro sogno di una "Carta dei Diritti del Bambino", lontani ormai dai bagliori della cometa. Clara Gallini, con la revisione dello stesso autore, ha ben curato questa splendida e incandescente testimonianza del coraggio intellettuale, umano e civile di Marc Soriano; una testimonianza tanto più preziosa in quanto contiene una lucida e accorata prefazione all'edizione italiana che Soriano ha firmato nel settembre del 1994: due mesi prima di andarsene per sempre, all'età di settantasei anni.
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