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Già dal titolo stesso si deduce che l’autore s’è ispirato alla profetica opera: QUAND LA CHINE S’EVEILLERA LE MONDE TROMBLERA (Quando la Cina si sveglierà il mondo tremerà), scritto da Alain Peyrefitte nel lontano 1973. L’ex Ministro di De Gaulle, dopo aver a lungo vissuto in Cina, Unione Sovietica ed in altri Paesi allora comunisti, ci parlava di una futura grande potenza. Quando nessuno se lo sarebbe mai potuto immaginare, sorprendentemente, annunciava che nel caso in cui questo ancora sconosciuto gigante asiatico si fosse adeguato al modello occidentale, non solo avrebbe sorpreso il mondo, ma nessuno lo avrebbe più fermato. E’ ciò che sta avvenendo proprio in questi decenni. Qui, Izraelewicz ce lo conferma ed in chiave aggiornata c’insegna come durante circa trent’anni – dal ‘49, anno in cui inizia la grande marcia di Mao Zedong, fino al 1978, quando comincia lo sgelo promosso da Henry Kissinger con la diplomazia del “ping-pong” -, la Cina s’era isolata dal resto del mondo, dietro un’impenetrabile barriera economica. Un ritorno al passato; infatti, non era la prima volta;lo stesso errore lo avevano già commesso gli imperatori cinesi del lontano passato. Pur essendo allora la zona più sviluppata del pianeta, la Cina preferiva chiudersi su se stessa, piuttosto d’interagire e promuovere lo scambio; così, finiva per esser superata dai propri “barbari”. Un saggio molto utile alla comprensione di questo straordinario fenomeno che conferma la validità del modello economico, anche se in politica c’è ancora molto da fare. Oggi, nel 2009, nella graduatoria delle economie mondiali la Cina giunge al terzo posto e mentre l’Occidente commemora crescite del 2-3%, la Cina nel 2008 vanta il 13%. Questi dati dovrebbero far meditare i nostri politici, cosi affezionati ai sussidi, ai controlli dei prezzi, alle norme sempre più inflessibili, alle standardizzazioni, dove troppi insistono ancora a difendere lo stato sociale che dà chiari segnali di allarme e che si sta esaurendo. Un libro interessante ed oltremodo attuale.
Recensioni
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La Cina si è svegliata e il mondo trema. Mai nella storia una nazione così grande (1 miliardo e 300 milioni di abitanti) aveva conosciuto una crescita così forte (8% annuo) per un periodo così lungo (25 anni). Questo exploit dovrebbe rassicurare, invece provoca inquietudine. Se nell'ultimo quarto di secolo il mondo ha cambiato la Cina, oggi è la Cina a cambiare il mondo e domani sarà, probabilmente, la prima potenza economica, davanti agli Stati Uniti. A causa della sua smisuratezza, del suo appetito, delle sue risorse, e dell'ipercapitalismo che regna al suo interno, la Cina destabilizza tutti i mercati: quello del petrolio, dell'acciaio, dell'oro, del grano, della tecnologia ecc. Il ciclone cinese investe tutto: dal prezzo della benzina ai nostri posti di lavoro, passando per la meteorologia. Bestseller in Francia, con oltre 50.000 copie vendute in pochi mesi, La sfida è un grande reportage sul fenomeno economico e culturale del XXI secolo per quanti vogliono capire che cosa accadrà in futuro e quali carte potrà giocare l'Occidente.
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