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Italian Book Challenge 2016 - 38) Un romanzo sulla musica: Un inno alla musica, lingua universale con cui Amadé Mozart, risuscitato nel nostro mondo alieno, ha l’occasione di tornare a esprimere il suo genio incompreso: oltre ai divertenti fraintendimenti e alle strane prospettive create da occhi prischi, Baronsky ci regala un ottimo ed emozionante romanzo.
Non nascondo che avevo grandissime aspettative per questo romanzo. Volevo divertirmi, speravo di avere tra le mani una storia piacevole e frizzante, piena di emozioni forti e sentimenti profondi... Invece cosa mi ritrovo? Un polpettone degno di Benedetta Parodi. E basta. Non c'è pressochè altro da dire. Perchè la trama è tutta così: Mozart che compone, suona in locali, gira per Vienna, compone, suona in locali, gira per Vienna, compone, suona in locali, gira per Vienna.... E poi che altro? Ah sì: compone, suona in locali, gira per Vienna... Insomma, si è capito. Una sola parola per commentare questo strazio? Ronf! Cara Eva Baronsky, sento puzza di blocco dello scrittore e disperato desiderio di sfornare un polpettone... Cosa si aspetta normalmente un lettore da un time travel effettuato da un personaggio nel passato, nel presente o nel futuro? In questo caso divertimento, comicità, un pizzico di drammaticità, magari un po'd'amore e d'amicizia, che non guastano mai. Ebbene, in questo libro tutti questi ingredienti ci sono, ma vengono trattati in modo superficiale, poco duraturo e manifesto e non molto incisivo. Si ride poco e niente, e questo mi è dispiaciuto parecchio, pensando che l'ironia fosse il punto forte del libro. L'inizio assurdo e fantastico è anche coinvolgente: questo personaggio smarrito che si trova in un'epoca che non conosce, che fraintende ogni stranezza in modo ironico... Come può non suscitare affetto e tenerezza? Insomma, questi aspetti si trovano in tutti i time travel, sono un po' ripetitivi, ma pur sempre efficaci (una citazione a sè merita il momento in cui Mozart vede la scritta AC/DC su una t-shirt scambiandola per l'acronimo di "Angelus Caelestis Dei Christi"). Il problema arriva dopo pagina 100: gli stessi eventi, tutti banali e monotoni, si ripetono in maniera ossessiva e stancante, l'entusiasmo suscitato dalle prime pagine svanisce... Per farla breve, una mezza delusione. Vale soltanto per le prime pagine e basta.
un libro carino, scorrevole (si legge in poco), affascinante dal punto di vista musicale. si perde un pò nel finale!
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