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La signora di Shanghai (DVD) di Orson Welles - DVD
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La signora di Shanghai (DVD)
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Descrizione


Un marinaio incontra una donna affascinante che salva da un tentativo di rapina. Il marito di quella, ricco avvocato, lo assume per una crociera sul proprio yacht.
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Dettagli

The Lady from Shanghai
Stati Uniti
1948
DVD
8013123299208

Informazioni aggiuntive

Columbia TriStar Home Entertainment, 2016
Universal Pictures
83 min
Italiano (Mono);Inglese (Mono);Francese (Mono);Spagnolo (Mono);Tedesco (Mono)
Italiano; Francese; Inglese; Spagnolo; Portoghese; Arabo; Danese; Cecoslovacco; Ungherese; Olandese; Tedesco; Finlandese; Svedese; Norvegese; Polacco; Greco; Islandese; Hindi; Turco; Ebraico
4:3 Full Screen

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 5/5
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*Sir Psycho Sexy*
Recensioni: 5/5

capolavoro...la sequenza finale e quella dell'acquario sono da antologia...

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werner
Recensioni: 5/5

Un film decisamente fuori dal comune per gli standard hollywoodiani, ma anche per quelli del vero cinema di Welles: questo perché la direzione degli studios decise poco prima dell’uscita nelle sale una serie di tagli che mutilarono la pellicola, nonostante le accorate richieste del regista, che vedeva in tal modo stravolti sia il filo narrativo che l’essenza stessa della sua opera. E infatti il film che ci resta è per gran parte un racconto a balzi dove si percepisce la mancanza di alcuni brani del racconto, e dove non sempre l’atmosfera del noir riesce a sprigionarsi pienamente, nonostante le buone interpretazioni degli attori. Il finale però è rimasto nella storia de cinema: la fuga nel parco dei divertimenti e la sparatoria nella giostra degli specchi sono immagini che sono entrate nella storia del cinema. Il restauro della pellicola è solo digitale (ci sono diversi graffi, macchie e puntinature) ma risulta comunque abbastanza buono; la sorpresa invece sul versante audio italiano è l’inclusione del DOPPIAGGIO ORIGINALE del ’49, dove la voce di Orson Welles è quella di Emilio Cigoli e Rita Haywarth è di Tina Lattanzi: è incredibile ascoltare una lingua italiana così diversa da quella odierna (perché estremamente corretta e priva di errori grammaticali) pronunciata con tanta enfasi: in questo modo davvero si ‘entra’ nell’atmosfera degli anni quaranta, quando le dive (italiane o americane che fossero) palavano davvero così, anche se oggi può sembrare quasi comico. Visto in lingua originale, tutto questo si perde, anche se le battute sono tradotte i maniera impeccabile dai sottotitoli. Il cinema è anche magia e persuasione, oltre che copione. Se non ci credete, andate a vedere il restauro in chiave moderna de ”L’infernale Quinlan”: ridoppiato oggi con le voci delle soap opera di canale 5 è inascoltabile, mentre visto in lingua originale sembra un poliziesco con qualche inquadratura o trovata geniale.

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Gigi De Grossi
Recensioni: 4/5

Come sarebbe stato THE LADY FROM SHANGHAI con i 60 minuti in più tagliati per volere del produttore e capo della Columbia Harry Cohn, nessuno può saperlo. Welles, sempre a corto di denaro, gli aveva estorto un congruo anticipo per poter ritirare i costumi di un suo spettacolo teatrale - Il giro del mondo in 80 giorni - promettendogli di fare un film con la moglie Rita Hayworth, la diva del momento (che presto sarebbe diventata ex moglie) che Cohn idolatrava. Tratto da un brutto libro di Sherwood King che Welles non aveva letto e il cui titolo aveva sbirciato in una bacheca mentre telefonava a Cohn da una stazione di autobus, il film fu girato nell'estate del 1946 ad Acapulco e San Francisco ma distribuito solo due anni dopo nella versione tagliata da Cohn che non tollerava lo stravolgimento d'immagine della Hayworth, la rossa Gilda, diventata bionda e cattivissima. Ma il film anche nella versione attuale non riconosciuta da Welles, conserva tutto il suo fascino, sopratutto nelle scene girate a Chinatown al Mandarin Theater ma anche tutto il suo potenziale di denuncia contro la classe dei ricchi e dei potenti che Welles paragona a squali che si divorano l'un l'altro. Rita Hayworth con i capelli corti e biondi è anche più inquietante e misteriosa. Il potente avvocato Bannister, suo marito, è Everett Sloane, un attore radiofonico che Welles rese storpio e con le stampelle perché secondo lui non sapeva muoversi come un attore cinematografico. Chi invece è fuori parte è proprio il grande Orson nei panni del fascinoso marinaio irlandese. La scena dell'acquario dove i due amanti si incontrano clandestinamente ha fatto scuola, così come quella degli specchi nel teatro cinese. Lo yacht dello squalo Bannister era in reltà di Errol Flynn, amico di Welles, che gentilmente lo prestò.

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Recensioni

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Orson Welles

1915, Kenosha, Wisconsin

Regista statunitense. Seguendo i frequenti trasferimenti del padre, ingegnere e inventore, studia alla Washington School, e poi alla Todd School di Woodstock. Frequenta quindi i corsi di disegno e pittura al Chicago Art Institute e scrive un piccolo saggio su Nietzsche (come riporta lo studioso J. Naremore), rivelando, a soli sedici anni, altissime doti intellettuali. Poco dopo parte per l'Europa, deciso a trovare uno sbocco professionale alla sua passione per il teatro, già coltivata durante gli studi con la messa in scena del Giulio Cesare di Shakespeare, che gli era valsa un premio universitario a Chicago. Esordisce al Gate Theatre di Dublino, recitando Shakespeare e Goldoni, proponendosi anche come regista in una nuova versione del Giulio Cesare, e persino come disegnatore di scene e di...

Orson Welles

1915, Kenosha, Wisconsin

Regista statunitense. Seguendo i frequenti trasferimenti del padre, ingegnere e inventore, studia alla Washington School, e poi alla Todd School di Woodstock. Frequenta quindi i corsi di disegno e pittura al Chicago Art Institute e scrive un piccolo saggio su Nietzsche (come riporta lo studioso J. Naremore), rivelando, a soli sedici anni, altissime doti intellettuali. Poco dopo parte per l'Europa, deciso a trovare uno sbocco professionale alla sua passione per il teatro, già coltivata durante gli studi con la messa in scena del Giulio Cesare di Shakespeare, che gli era valsa un premio universitario a Chicago. Esordisce al Gate Theatre di Dublino, recitando Shakespeare e Goldoni, proponendosi anche come regista in una nuova versione del Giulio Cesare, e persino come disegnatore di scene e di...

Rita Hayworth

1918, New York

Nome d'arte di Margarita Carmen Cansino, attrice statunitense. Autentica icona della sensualità latina, celebre per la sua provocante bellezza e per i capelli rossi più che per il suo non trascurabile talento, debutta nel 1935 (con il nome di Rita Cansino) in La neve di Satana di H. Lachman. Il suo primo ruolo di rilievo è in Avventurieri dell’aria (1939) di H. Hawks, mentre nel 1941 arriva la consacrazione con Sangue e arena di R. Mamoulian e Bionda fragola di R. Walsh, che esaltano il suo fascino trasformandola nella diva più sensuale di Hollywood. Gilda (1946) di C. Vidor è il film cui il nome e il corpo di H. sono legati, soprattutto per la celeberrima sequenza da culto in cui si sfila i guanti cantando «Put the Blame on Mame» con voce innocente e sensuale. Nel 1948 è diretta dal marito...

Everett Sloane

1909, New York

Attore statunitense. Dopo una decennale carriera di attore radiofonico e teatrale, lavora a teatro con O.Welles, che lo dirige poi in Quarto potere (1941) e La signora di Shanghai (1948), e insieme al quale recita in Terrore sul Mar Nero (1942) di N. Foster. Mette in mostra la sua classe da caratterista in numerosi film tra i quali spiccano Uomini (1950) di F. Zinnemann, Lassù qualcuno mi ama (1956) di R. Wise e I giganti uccidono (1956) di F. Cook. Alla fine della carriera recita con J. Lewis e la sua ultima apparizione è in Pazzi, pupe e pillole (1964) di F. Tashlin.

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