Ludwig van Beethoven (1770-1827): Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 PastoraleBruno Walter diede un contributo determinante a definire l’essenza dello stile interpretativo dei direttori d’orchestra. Questa interpretazione della Sesta Sinfonia di Beethoven è con ogni probabilità la più memorabile mai fissata su disco; in particolare, questa lettura possiede la stessa monumentalità di un testo letterario o poetico, fondendosi alla perfezione con la musica e creando quella che a distanza di oltre mezzo secolo dalla sua realizzazione continua a essere considerata una delle versioni di assoluto riferimento del capolavoro beethoveniano. Ancora una volta, la Analogue Productions propone una vera chicca per gli audiofili con la prima rimasterizzazione di questo famosissimo disco. Rimasterizzato da Ryan Smith presso lo Sterling Sound a partire dai nastri analogici originali, questo disco sprizza letteralmente qualità da tutti i pori. Composta nel 1808, la Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 “Pastorale” è una delle opere più emblematiche di Beethoven. A differenza della maggior parte dei titoli programmatici che vennero dati ai suoi lavori, il compositore di Bonn stabilì fin dall’inizio che il titolo di quest’opera fosse “Sinfonia Pastorale”, per via dei suoi temi che si richiamano in maniera evidente alla vita e ai paesaggi agresti. In particolare, Beethoven fu ispirato da un approccio musicale agli elementi della natura. Nell’ultima fase della sua carriera Bruno Walter realizzò diverse registrazioni stereofoniche con la Columbia Symphony Orchestra, una formazione di musicisti professionisti messa insieme dalla Columbia Records per finalità esclusivamente discografiche. Pubblicato per la prima volta nel 1958, questo disco sfoggia ancora sonorità sorprendentemente fresche, con un palcoscenico sonoro estremamente ampio, una apprezzabile profondità, una grande presenza e una meravigliosa luminosità. Questi pregi trovano spiegazione anche nella vibrante e fluida interpretazione di Walter, che tiene in debito conto la variabilità dei tempi e dell’accentuazione, dando vita a una delle più ispirate e appassionanti versioni della Sesta Sinfonia di Beethoven mai pubblicate su disco.
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