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La legge di recepimento della Convenzione del Consiglio d'Europa sul cybercrime costituisce l'occasione per un ragionamento a tutto campo sulle profonde trasformazioni che lo sviluppo informatico va cagionando all'insieme delle scienze penalistiche. Alla procedura penale, anzitutto, che vede vacillare i fondamenti del proprio statuto d'accertamento fattuale e messe in pericolo garanzie di primaria importanza. Al diritto penale sostanziale, costretto a rincorrere le inedite manifestazioni di una criminalità sempre più globale e tecnologica.Su queste premesse, l'opera, con sguardo critico e aperto al confronto tra le differenti opzioni ermeneutiche, analizza nel dettaglio le modifiche apportate al codice penale e a quello di rito, oltre che ai sottosistemi normativi dedicati a privacy (d.lgs. n. 196/2003) e corporate liability (d.lgs. n. 231/2001).
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