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Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2011
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Perché tanto astio nei confronti di questo titolo? Ricordo che vinse anche un premio tanti anni fa. E' il libro di una esordiente, con tutte le sue passioni, con il modo di vedere la vita di una ragazza adolescente. Sappiamo che spesso per i giovani i fatti si dividono tra bianco e nero, che non esistono le sfumature dei grigi. E non è sbagliato, se queste affermazioni sono fatte con sincerità. Prima di giudicare forse sarebbe meglio immaginare cosa significhi vivere sempre in guerra, crescere in famiglie segnate dal dolore e dalla sofferenza. E questo vale per chi sta da una parte e dall'altra del confine, indifferentemente.
Personaggi banali tanto quanto il titolo. Un libro che istiga all'odio e impregnato di viscide menzogne.
Altro che sogno! Questo "libro" è veramente un incubo per il lettore che rimane intrappolato negli slogan triti e ritriti della propaganda palestinese:"Hanno sofferto e adesso fanno soffrire anche noi, noi abbiamo pietre e loro i mitra". L'autrice, addirittura, chiama gli ebrei "peccatori". Parla di genocidio! Come si può parlare di genocidio se i palestinesi aumentano ogni anno? Un genocidio implica il massacro di un popolo, non l'aumento. L'autrice non fa altro che ripetere slogans, intere frasi. Ripetere una bugia mille volte per far credere che sia la verità. Chi l'aveva già detto? Non è solo esecrabile ma anche molto puerile. Quando l'autrice scrisse il "libro", aveva solo quindici anni però scrivere non è un imperativo categorico e se non sai farlo, nessuno ti obbliga a farlo. L'acme dell'incubo è raggiunto quando l'autrice racconta della storia d'amore tra il palestinese e l'ebrea Sarah che con la camicia bianca poteva sembrare una brava ragazza. Questi due poveretti non potranno mai vivere la loro storia d'amore perché appartengono a due popoli che si odiano. Neppure Shakespeare con "Romeo e Giulietta" era riuscito a tanto! E' veramente burattinesco il paragone tra uno dei palestinesi impazzito e Amleto di Shakespeare. I ragazzi che libri leggono? Solo uno: il "Corano". Li descrive come dei piccoli fiammiferai buonissimi e se a volte lanciano qualche pietra, è solo per uccidere qualche soldato israeliano. Che sarà mai? Chi è che non ha mai tirato una pietra in vita sua? Una pena è stato leggere questo "libro". Un incubo, altro che sogno. Oscar Wilde disse che non ci sono libri immorali o morali. Ci sono solo libri scritti bene o male. Oltre ad essere scritto malissimo e anche immorale l'incubo che sconsiglio vivamente di leggere.
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