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Sospettosi. Noi e i nostri dubbi sulla scienza
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Sospettosi. Noi e i nostri dubbi sulla scienza - Silvia Bencivelli - ebook
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Descrizione


Perché non ci credono? Perché sembra che sempre piú persone, anche colte, istruite, ragionevoli, si affidino ai preparati della sedicente medicina alternativa, a rimedi finto-antichi e a nuove pratiche new age? Perché preferiscono il Dr. Google ai medici in carne e ossa e non riconoscono piú la loro autorevolezza? A volte si arriva a prese di posizione radicali e a conflitti, come è successo recentemente per i vaccini o per i casi di cronaca che hanno coinvolto l'omeopatia. Piú comunemente si diffondono credenze pseudoscientifiche, mode e tendenze, spesso spinte dalla pubblicità. Silvia Bencivelli si chiede quali siano le ragioni profonde di questi fenomeni, intervistando persone che hanno fatto scelte contrarie a quelle indicate dalla scienza, e scienziati che ne riflettono con lei. Alla fine viene il dubbio che il problema non sia da cercarsi nei social network o nello spirito dei tempi. Ma nella nostra comune e fragile umanità. I sospettosi, insomma, siamo noi.
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Dettagli

Testo in italiano
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
288 p.
Reflowable
9788858431306

Valutazioni e recensioni

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Margherita
Recensioni: 5/5

Una giornalista scientifica alle prese con la realtà. Una realtà che non è l’insieme dei fenomeni naturali osservabili, verificabili formule matematiche e proiezioni statistiche alla mano, bensì un sistema mutevole e paradossale di tante contrastanti verità. Sono contenute nelle teste della gente – termine collettivo per indicare una massa che acriticamente assorbe le tendenze di moda diffuse dai media – ma, soprattutto, nell’animo di singoli uomini e donne. Individui che soffrono per piccoli e grandi mali, da un po’ di stress o sovrappeso alle disabilità psicomotorie e alle patologie oncologiche, e che in qualcosa devono pur credere: per una mania personale, per un passaparola tra amici, per una convinzione inculcata da ore passate a sfogliare la rassegna tuttologica di internet. Alle varie forme di fede, la dottoressa Bencivelli - medico che alla pratica della cura ha preferito la missione di ascoltare, riflettere e scrivere – risponde con il piglio analitico di chi domanda non per conoscere le risposte ai problemi di salute che affliggono l’umanità, bensì per affondare le mani, e soprattutto il cuore, nel delicato e vastissimo territorio del non sapere: un’impotenza che attanaglia tutti, e a cui ognuno cerca, a proprio modo, di reagire. Una scrittura intensa, tanto ricca di informazioni quanto accesa di emozione, scopre il doppio volto del rapporto di ciascuno di noi con i misteri del proprio corpo. C’è il lato pubblico, affidato ai comportamenti sociali e ai post in rete, e quello privato, intessuto di dolori inconfessabili, che, se spiegati nei dettagli, ricordano un po’ l’inferno, un po’ l’incanto infantile della magia. Nel pregiudizio e nella superstizione si incontrano spesso la superficialità e la disperazione, la vanità di chi si sente superiore e l’umiltà di chi ritiene di non dover lasciare nulla di intentato. Difficile capire, complicato immedesimarsi in molti dei personaggi che parlano di sé in questo libro. Ma, in ogni caso, impossibile condannarli.

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Daniele
Recensioni: 4/5

Alzi la mano chi vorrebbe affidarsi in maniera cieca e totalizzante ad un estraneo. Credo che, nella platea virtuale di chi legge queste righe, in pochi si ritroverebbero con il braccio teso verso l’alto. Soprattutto se parliamo di salute. E non importa che questo estraneo abbia un titolo di studio, quello che veramente ci interessa è che ci spieghi in maniera chiara e precisa la nostra situazione. Con l’aumento della scolarizzazione più persone hanno imparato a valutare, soppesare, dubitare: insomma, non ci si vuole semplicemente “affidare”. Il che è molto positivo, d’altronde il pensiero critico è uno dei caratteri essenziali dello stile filosofico. Il dubbio è sano, se non si esagera. Ma per quale motivo si esagera nel dubitare? La Bencivelli prova a rispondere. “Sospettosi” l’ho immaginato come un dibattito in una sala riunioni, un archivio di voci, pareri, riflessioni, ma soprattutto paure. Sono entrato in questa sala in punta di piedi, cercando di chiudere la porta senza far rumore, come un ritardatario, perché si affrontano temi sui quali non mi sono mai arrovellato esageratamente. Ho fatto da spettatore. In sala c’erano medici, esperti, pazienti in ansia e non, parenti, sciamani, e tutti ballavano intorno alla Bencivelli raccontando le proprie storie o quelle altrui. Lo spettacolo parlava chiaro, mostrando ognuno in tutta la propria cruda e a tratti infantile – ma non biasimabile – fragilità di fronte a un problema troppo grande, che poi è il motivo maggiore per cui esiste la scienza: la paura della morte e del dolore. Il dibattito non scivola tanto sull’efficacia della scienza o dell’antiscienza, ma sulla fiducia dei pazienti nei confronti delle figure sulle quali si ritrovano a dover contare per la propria sicurezza, figure con cui il principale nodo da sciogliere risiede nella comunicazione. Sospettosi alla fine è solo la declinazione di un termine più generale che potrebbe essere tranquillamente il titolo del libro: Umani.

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Debora R.
Recensioni: 4/5

Sospettosi è un reportage, una raccolta di interviste, che riflette sul sentimento diffuso di sfiducia verso la scienza, in particolare su tematiche riguardanti la salute e la medicina. I “noi sospettosi” non sono solo gli utenti dei social che alimentano bagarre sotto i post, (piazze virtuale in cui spesso i fatti scientifici si mischiano all'opinione politica), ma anche persone con una formazione scolastica superiore, e per questo ritenute “al di sopra di ogni sospetto”, che avvertono scetticismo o semplicemente una distanza verso gli esperti e i loro tecnicismi. Da lettrice e da “persona generalmente moderata” ho iniziato l'introduzione con il presupposto che non mi sarei rispecchiata nei “dubbiosi”, ma già nel capitolo sull'omeopatia (andando nel dettaglio: il caso di omeopatia e asma) mi sono ricreduta, riflettendo sul senso di delusione provato verso le terapie poco efficaci e la conseguente ricerca di canali alternativi. Se è facile empatizzare con l'amico perennemente a dieta che ha ceduto alle «fiabe alimentari» perché «le ha già provate tutte», è più difficile capire le ragioni dello scienziato no-vax, che sembra avere in sé due identità contrastanti. Nel 2020, con il ritorno della questione vaccini, è importante percepire gli esperti non come Dr. Jekyll, ma come figure affidabili, soprattutto nel momento in cui ci si confronta con l'obbligatorietà dei vaccini e quindi con le definizioni di libertà e coercizione. Quindi cosa fare con questa molteplicità di voci ed esperienze? Arrivare alla seconda metà dei capitoli, dove l'autrice passa la parola a scienziati, veramente autorevoli, che guidano il lettore nell'interpretazione di dati o di fatti scientifici. In conclusione, perché leggerlo? Da sospettosi per cercare di andare oltre al dubbio (e a volte al disinteresse), anche se questo comporta l'impegno di misurarci con numeri e un lessico più difficile, e da tecnici per rendere più umani quei numeri.

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Conosci l'autore

Silvia Bencivelli

Silvia Bencivelli è giornalista scientifica. È co-conduttrice di Nautilus, programma quotidiano di scienza su Rai Scuola e di Radio3 Scienza su Radio Rai. Collabora con «La Repubblica», «Le Scienze» e diverse altre testate e case editrici. Insegna al master di giornalismo scientifico della Sapienza di Roma. Con Sironi ha pubblicato Perché ci piace la musica (2007, 2012). Con Einaudi ha pubblicato Sospettosi, noi e i nostri dubbi sulla scienza (2019).

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