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Maia Tamarin lavora come cucitrice nella bottega del padre, un tempo rinomato sarto. Ciò che desidera è diventare la migliore sarta del paese, ma sa che come donna il massimo cui può ambire è un buon matrimonio. Quando un messaggero reale convoca a corte il padre, gravemente malato, Maia finge di essere suo figlio e si reca al Palazzo d'Estate al suo posto. Sa che perderebbe la vita se venisse scoperta, ma correrà il rischio per salvare la famiglia dalla rovina e diventare sarta imperiale. C'è però un problema: Maia è solo una dei dodici che aspirano all'incarico. E nulla avrebbe mai potuto prepararla alla sfida che la attende: cucire tre abiti magici per la promessa sposa dell'imperatore, uno intessuto con la risata del sole, uno ricamato con le lacrime della luna e uno dipinto con il sangue delle stelle. In compagnia di Edan, il misterioso stregone di corte, i cui occhi penetranti sembrano vedere oltre il suo travestimento, Maia intraprenderà un viaggio che la porterà fino agli estremi confini del regno, alla ricerca del sole, della luna e delle stelle. Ma troverà qualcosa che non avrebbe potuto mai immaginare…
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Storia fiabesca e scrittura scorrevole, ho letto questo libro con piacere e abbastanza velocemente. Ho già iniziato il secondo volume.
Una lettura carina, banalotta e semplice, ma riesce ad essere adorabile, forse dimenticabile alla lunga. La ricerca di questi materiali leggendari per confezionare i tre abiti della dea richiama dolcemente le favole con cui tutti siamo cresciuti. Dispiace che lo stile sia fin troppo piatto e che non si faccia apprezzare. La protagonista Maia non mi ha del tutto convinta, a tratti (complice lo stile) sembra non provare le emozioni che l'autrice racconta: c'è come un velo che disturba il lettore dal partecipare a momenti di tensione, di euforia, di paura. Il contesto in cui avviene la storia è appena accennato, ma è studiato abbastanza bene da rendere le vicende plausibili e convincenti. Decisamente più riuscito è il coprotagonista, Edan il quale, per la mia lettura, è riuscito a farmi apprezzare finalmente la storia, soprattutto nel suo finale, drammatico e struggente.
Questo libro mi è piaciuto molto. La narrazione è molto scorrevole e appassionante. L'autrice usa una scrittura quasi poetica che ci permette di immergerci in una terra fiabesca dall'ambientazione cinese. Maia è una protagonista forte e determinata, alla ricerca di un'identità e del suo posto in un mondo che vede le donne relegate al ruolo di mogli e madri. La sua più grande passione è il cucito e, nel corso della trama, le sue creazioni saranno in grado di stupire tutti quanti compresa sé stessa, grazie anche a delle forbici magiche un tempo appartenute alla nonna. Il world building è poco approfondito, perché l'autrice preferisce concentrarsi maggiormente sulle capacità sartoriali della protagonista e sul pericoloso viaggio che la porterà a vivere delle avventure in compagnia del mago Edan per riuscire a creare i tre abiti leggendari. La cosa che ho più apprezzato di questo libro è stata la costruzione della trama intorno a una leggenda cinese. Un libro assolutamente consigliato.
Recensioni
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