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Gli spiriti della rivoluzione russa - Nikolaj Berdjaev - copertina
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Gli spiriti della rivoluzione russa
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Descrizione


Berdjaev cerca di spiegare a se stesso e ai suoi lettori in cosa consista la responsabilità storica dell'"intelligencija". A se stesso prima di tutto, perché il testo è anche l'analisi del fallimento della speranza messianica in un evento rigeneratore che molti intellettuali avevano condiviso confidando in una grande rinascita religiosa dell'intera Russia.
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Dettagli

2001
6 marzo 2001
112 p.
9788842497394
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Indice

Nikolaj Aleksandrovic Berdjaev di Mauro Martini. Gli spettri della rivoluzione, di Gustaw Herling. Gli spiriti della rivoluzione russa, di Nikolaj A. Berdjaev. Quadri di una rivoluzione, di Mauro Martini.

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mar
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Il testo del filosofo russo Berdjaev può essere considerato appartenente al genere del pamphlet scritto in forma epistolare. La verve polemica del testo va ricondotta al momento in cui il testo viene scritto (1918) ovvero nel culmine della rivoluzione russa da cui l'autore rimane sconvolto e che lo costringerà a fuggire in esilio in francia.Alla rivoluzione sociale comunista Berdjaev contrappone un diverso tipo di rivoluzione, una rivoluzione dello spirito capace di rinnovare il mondo per avvicinarlo al regno di dio futuro.Al centro di questo processo rivoluzionario non c'è l'umanità come astrazione rivoluzionaria ma la persona chiamata a perseguire la sua aspirazione alla libertà.

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stefano pelagatti
Recensioni: 4/5

Quest'opera è un misto di intuizioni profonde ( finalmente viene resa giustizia a Gogol, non più scrittore realista, ma scrittore " infernale") e di ingenuità così evidenti da suonare insolite in un autore altrimenti così acuto. Ad esempio, come si fa ad irridere le "lacrimucce di un bimbo" ( riferimento al supposto sentimentalismo dei rivoluzionari), quando nei Fratelli Karamazov si trova il capitolo della morte del piccolo Iljusa, tra i più struggenti di Dostoevskij? ma ancora di più, stupisce come, a proposito di Smerdjakov, Berdajev rinunzi alla sua intuizione più geniale, che cioè la ribellione in Russia non è mai politica o sociale, ma vi si nasconde ben altro? Dietro l'apparente sottomissione di Smerdiakov " esecutore dei disegni di Ivan" si nasconde in realtà l'odio del primo per quelli che sono in realtà i suoi congiunti, e a cui è costretto a fare da servo, un odio più tenace che impulsivo: Smerdjakov studia attentamente i caratteri, per poter meglio colpire. Così,dei due soggetti terragni, il vecchio padre e Dimitrj, con cui non servono le sottigliezze psicologiche, il nostro si vendica uccidendo il primo e mandando in galera il secondo; con Ivan, il carattere più complesso ma insieme più fragile, coglie la sua vendetta facendolo impazzire. Ben lungi dall'essere il sempliciotto che sembrava, Smerdiakov si rivela essere l'intelligenza più acuta, anche se maligna.

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Nikolaj Berdjaev

Filosofo russo, nel ’22 fu costretto a fuggire dalla Russia, uno dei passeggeri di quella “nave dei filosofi” sulla quale vennero imbarcati gli intellettuali che avevano espresso “sentimenti contrari” alla rivoluzione. Dopo un primo ripiegamento a Berlino si stabilì definitivamente a Parigi dove fondò la rivista «Put’». L’iniziale entusiasmo per il marxismo e la Rivoluzione bolscevica si era presto raffreddato portandolo all’elaborazione di una personalissima concezione dello spiritualismo cristiano e della libertà dal forte timbro aristocratico. Berdjaev è oggi un importante punto di riferimento per le élite russe: Putin ne ha consigliato la lettura ai suoi governatori regionali.

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