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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2016
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«Una delle più grandi tragedie della mia vita è stata la morte di Lucien de Rubempré. Un dolore che non sono ancora riuscito a superare» – Oscar Wilde
Opera vastissima, dal fitto intreccio avventuroso, Splendori e miserie delle cortigiane prosegue la narrazione delle vicende di Lucien de Rubempré dopo i fatti raccontati in Illusioni perdute. Il romanzo (uscito in quattro volumi tra il 1838 e il 1847) è dominato da due grandi figure dell'immaginario popolare: Esther, la cortigiana redenta dall'amore, e Herrera-Vautrin, l'ex forzato in lotta con la società, con il quale Lucien stringe un patto faustiano per conquistare fama e successo. Sullo sfondo, una Parigi inquietante, degradata, animata da una folla di personaggi vitale e grottesca, degna di un quadro di Bosch.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La storia diabolica dell'anima nera di Balzac: Vautrin - il consigliere del male, un Voltaire più intelligente, che compie giravolte da franco tiratore. Qui Balzac gioca a fare Dickens: siamo sul ring di uno degli incontri più felici nella storia della letteratura.
Ci sono scrittori e scrittori, e poi c'è Balzac. Ci sono romanzetti e romanzoni, e poi c'è la Comédie humaine. Mai sono stato deluso da un Balzac; sempre mi ha lasciato folgorato. In quest'opera è presente di tutto: l'amore vero e quello falso, la miseria dei bassifondi e la ricchezza sfrenata, la pietà e la corruzione, il mondo ipocrita dell'aristocrazia e quello viscido della criminalità, i dandy e le spie, le donne "perbene" e le prostitute, poliziotti corrotti e magistrati troppo onesti, per non parlare dell'onnipresente motore immobile di ogni accadimento: il denaro. Ma c'è di più. C'è che Splendori e miserie delle cortigiane conclude il trittico dedicato alla figura di lui, Vautrin, alias Jacques Collin, il male grigio che la società non può annientare e "colonna vertebrale" dell'intera Commedia Umana. Ma se in Papà Goriot rimaneva sullo sfondo, e in Illusioni perdute compare in pochissime (ma fondamentali) pagine, in Splendori e miserie delle cortigiane egli diventa il protagonista assoluto della vicenda. Memorabile lo scontro tra il nostro Vautrin e il capo delle spie Corentin, scontro che influenzerà tante vite che abbiamo imparato a conoscere in altri episodi della Commedia, e di cui non anticipo il pazzesco finale. Permettete solo una raccomandazione: inutile aggiungere che molti passaggi risulteranno incomprensibili per coloro che non hanno mai letto altro di Balzac; innanzitutto occorrerebbe leggere, in ordine, almeno Papà Goriot e Illusioni perdute (e non solo perché anch'essi sono dei capolavori, ma anche perché in Splendori e miserie delle c. si concludono vicende iniziate proprio nei primi due) e magari anche qualche altro romanzo del ciclo (tranquilli, non c'è pericolo che restiate delusi!). Perché la Commedia Umana è come una foresta in cui perdersi: ogni tronco è a sé, si regge sulle proprie radici e può essere contemplato isolandolo dal resto. Ma è solo nell'insieme che possiamo cogliere la radiosità del folto universo che Balzac ci ha lasciato.
Continuazione di Illusioni perdute,:questo romanzo risulta meno interessante del precedente:la figura di Lucien diventa meno centrale e appare sfocata,il personaggio di Vautrin è abbastanza incredibile e poco realistico.La società parigina risulta corrotta e opportunistica, con le grandi dame che manovrano intrighi sullo sfondo.
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