Alla ricerca della memoria. La storia di una nuova scienza della mente

Potremmo definirla un’autobiografia, perché sicuramente, come da definizione stessa del genere, racconta la vita dell’autore: tutto comincia dalla sua infanzia nella Vienna degli anni ’30, fino alla Notte dei Cristalli, in seguito alla quale Kandel (che a quei tempi si chiamava ancora Erik, con la k tedesca) e la sua famiglia emigrarono negli Stati Uniti. Sarà questo il Paese che gli permetterà di inseguire i suoi sogni, prima verso la psicoanalisi, e poi sempre mosso dalla stessa curiosità per la conoscenza dell’Io, verso la ricerca scientifica e lo studio della memoria. Insomma, è un’autobiografia a tutti gli effetti, ma è un po’ speciale. Oltre al racconto degli eventi della sua vita, Kandel ripercorre la storia della nascita della nuova scienza della mente. Ed è infatti proprio questo il sottotitolo del libro: Alla ricerca della memoria, la storia di una nuova scienza della mente. E così, seguendo un po’ il suo stesso percorso di ricerca (dalla singola cellula all’organismo), a partire da volti e nomi con cui studia e collabora, viene fuori il racconto delle principali scoperte che ci hanno portato un piccolo passo alla volta alla scoperta del neurone, della sinapsi, del neurotrasmettitore. trovo davvero che si tratti di un lavoro bellissimo: un libro in cui si rendono accessibili a tutti, tanto il percorso storico della scoperta scientifica, quanto i concetti che questa ha raggiunto e fatto propri. Le due storie procedono l’una accanto all’altra e si basano su un altro percorso praticamente contemporaneo: quello della nascita di una vera e propria biologia moderna, sancita dalla scoperta del DNA. È una bella immersione anche nella vita di un ricercatore: mesi e mesi (per non dire anni interi) a ripetere molto spesso sempre il solito esperimento, con il rischio (davvero molto alto) di non arrivare da nessuna parte. Diciamo pure che non ci crederò più quando sentirò “tutte le scoperte più importanti sono state fatte per caso”. Chiamatelo caso…

Con un linguaggio semplice e coinvolgente il libro parla della vita di Eric Kandel intrecciando la vita famigliare a quella professionale. Il lettore è partecipe sia nelle decisioni che l'autore prende nel corso della vita che nelle varie ricerche e scoperte legate ai meccanismi della memoria che gli sono valsi il Nobel. La cosa rimarchevole e che nonostante la peculiarità delle scoperte effettuate lo stile e il livello rimane sempre comprensibile e fresco dimostrando una capacità divulgativa dell'autore non comune. Da leggere anche se (come nel mio caso) non si è addetti ai lavori, in quanto il libro riesce a togliere più di una curiosità e allarga i confini della conoscenza. Consigliato.

Il libro è straordinario. Unisce con sapiente filo tre storie: quella di Kandel, quella della sua ricerca sul funzionamento del cervello e quella delle scoperte di biologia del cervello che hanno rivoluzionato il modo di vedere la mente. Quando lo scienziato premio Nobel iniziò le sue ricerche la distanza tra neurologia e psicologia era enorme, ed in pratica le due quasi non dialogavano, ora, grazie alle scoperte che sono state fatte da studiosi come lui, la mente non è solo una scatola nera dove fuoriescono comportamenti dei quali non si sa nulla sulla loro origine biologica. Tutto quello che accade nel nostro cervello ha una base biologica. Siamo una macchina, biologica, ma una macchina, ed ogni pensiero, anche i più complessi, deve avere un correlato biologico. Kandel, dopo aver contribuito a scoprire alcuni meccanismi di funzionamento del cervello, utilizza le sue straordinarie doti di divulgatore per farci entrare in questo mondo straordinario.