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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2018
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Ogni libro è un viaggio,una scoperta,un incontro, questo libro è tutto questo. l'autore è un uomo raffinato e sensibile e mette in questo romanzo se stesso il suo sapere e una infinita sensibilità che definerei spiritualità. la storia in parte autobiografica è un percorso intimo di recupero di se stesso in una fase della vita ,la maturità e la malattia, che richiede al protagonista una sua ridefinizione ma lo puo' fare solo guardandosi allo specchio e confrontandosi coni suoi fantasmi ,i vissuti e le paure attuali e pregresse. Gli oggetti che si muovono nella stanza sono la sua coscienza?le persone conosciute e perse? l'incompiuto? il non ascoltato?la nebbia si dipana, dalla penna magistrale dell'autore a uno a uno si svelano i vari personaggi.Con un cesello di penna e di stile inosuale l'autore inizia il recupero dei protagonisti della storia che ci vuole raccontare , si crea l' incanto si puo' solo guardare , ascoltare, osservare cio' che si sta materializzando. La nebbia si dipana si sale sul treno, il racconto inizia.
Un libro particolare per l'uso della parola, per la sua struttura e sopratutto per l'intensità e la profondità del racconto di ciò che accade nella "stanza". Da leggere.
Scrittura originale per struttura narrativa e tema trattato. Un raffinato, elegante e ben calibrato incipit introduce il lettore nella stanza n.125 di un modesto albergo di Belluno, dove Luca,professore pugliese ammalato e ormai prossimo alla pensione,ha deciso di far ritorno per ricordare ed ‘incasellare in una scatola’,i tanti personaggi incontrati durante la sua permanenza giovanile in città. Colleghi, studenti, amici, amori, persone incontrate per caso, sono vivamente descritti, quasi a colpi di perfette pennellate, e sembrano fuoriuscire dalle pagine per essere accolte, a turno,nella stanza, grazie ad un originalissimo ‘gioco di specchi,in un’atmosfera ai confini della realtà, o forse, si potrebbe dire, in bilico tra realtà e assoluta invenzione.Protagonisti anche gli oggetti: nella stanza n. 125 il tavolino, la sedia, la poltrona,il letto provano sentimenti nei confronti di Luca, soffrono, sono rosi da inquietudine,vanno in crisi e infine si ammutinano per mandarlo via. Il viaggio nella memoria è reso possibile da un contemporaneo viaggio che ha come obbiettivo la stesura del romanzo stesso che nasce,cresce e si fa corpo solo alla fine della storia, mediante le continue irruzioni del narratore che, fingendo incertezza sulle tecniche narrative, interroga i futuri lettori e li mette in guardia sulle vicende che vien narrando. Alla fine del romanzo,il lettore prenderà atto che il recupero dei ricordi non risparmia al narratore,che alla fine si confonde con lo scrittore, l’accettazione della dura realtà della vita. La scatola dei ricordi rimarrà la sua unica consolazione e lo aiuterà ad invecchiare. Il velo di malinconia e di tristezza, sia pur ricamato da numerosissimi sorrisi, che sembra avvolgere l’intero romanzo, cattura il lettore tenendolo avvinto alle pagine fino alla fine. A fine lettura si finisce per far parte del romanzo:abituati ormai ad abitarlo, si prova nostalgia per l’intera storia e si ha solo voglia di ricominciare a leggerlo.
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