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Non è la sola pecca: manca anche di citare un certa coppia aykroyd- belushi di un altro capolavoro, sempre un musical: the blues brothers. dalla sua ha il prezzo; molte correnti sono descritte bene e in modo esaustivo, ma il problema è che insiste troppo sul cinema muto di cui abbiamo perso l'80% del materiale, e su film sconosciuti del cinema sovietico, dell'europa dell'est (e anche dell'india e del bangladesh) che ha visto solo lui e che magari possono vedere solo studenti di cinema. non è che uno magari debba essere interessato solo al cinema più famoso e/o commerciale perchè ha un approccio superfificiale, il fatto è che si trova più facilmente: molti autori che cita li ho trovati faticosamente in biblioteche specializzate, moltissimi altri non si trovano proprio. è molto interessante tutta la parte sull'epoca (principale -sciopero, corazzata, ottobre-) di ejzensteijn, ma a parte lui, non si trova niente! non so perchè non ha trascritto molto commenti interessanti che invece ho trovato su dvd di bunuel. quindi in summa: si dilunga troppo su autori poco conosciuti e reperibili, e viceversa. è un discreto punto di partenza, per altri argomenti meglio prendere volumi specifici.
Sfogliando questo volumone di quasi 600 pagine, mi sono presto reso conto che neppure un minimo di spazio viene dedicato alla storia del musical. Con mia grande sorpresa, non solo in tutto il libro non viene mai citato il nome di Vincente Minnelli e dei suoi film più importanti ( "Spettacolo di varietà", "Un americano a Parigi"), ma neppure quello ch'io reputo uno fra gli attori più rappresentativi della storia del cinema, ovvero Gene Kelly e il suo fantastico "Cantando sotto la pioggia". Ora: è lapalissiano che Di Giammatteo non ami il musical, e che prediliga il genere drammatico alla commedia (preferendo "Viale del tramonto" al semplicemento perfetto "A qualcuno piace caldo"). Ma come è possibile che una storia del cinema "seria", non faccia almeno un riferimento così, en passant, ad una "pietra miliare" come "Singing in the Rain"? Ergo, il voto: 1/5
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