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Cosa significa, nel linguaggio letterario, la parola «trama»? La sintesi dello svolgimento, sul piano del contenuto, di un'opera narrativa o drammatica. Sin dal 1758 il francese Denis Diderot lodava il talento di certi drammaturghi «nel saper stendere una trama». Ma quest'abilità è costitutiva della stessa arte teatrale: molto presto si cominciò a osservare che l'Edipo re di Sofocle (cioè la piú terribile leggenda che il mito seppe offrirci), databile intorno alla metà del V secolo avanti Cristo, «ha una trama perfetta». E le commedie di Plauto, di due secoli dopo, sono meccanismi impareggiabili di circostanze e incidenti, tenuti insieme dal filo rosso di una vicenda spesso di rara coerenza.Milleduecento circa sono le «trame» di altrettante opere teatrali (commedie, tragedie, sacre rappresentazioni, melodrammi, farse e favole pastorali), che il quarto e ultimo volume della Storia del teatro moderno e contemporaneo raccoglie. Spaziano, quanto a date di stesura, dal Cinquecento ai giorni nostri (ci sono, ad esempio, gli intrecci di opere di giovani drammaturghi, italiani e stranieri): e, come aree culturali, su tutta Europa e nell'America del Nord.L'opera, cui hanno atteso una quindicina di collaboratori, specialisti delle piú disparate lingue e letterature teatrali, è consultabile a vari livelli: per autore (i capolavori di Shakespeare), periodi storici (il secolo d'oro spagnolo), letterature nazionali (tutti i drammi di autori francesi, dal Rinascimento al Ventunesimo secolo), generi teatrali (tutte le favole pastorali). Essa è stata pensata per gli insegnanti (del liceo, ad esempio), per gli studenti (delle facoltà umanistiche), e, soprattutto per gli appassionati di teatro, che la sera della «loro» prima teatrale vogliono sapere a quale «trama» s'apprestano ad assistere.
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