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Anno edizione: 2022
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Una ricostruzione nuova, originale, vivida, in cui lo sguardo d'insieme si alterna costantemente con l'attenzione a vicende personali e collettive poco conosciute o inedite. Un libro necessario oggi, quando il venir meno degli ultimi testimoni diretti di queste vicende lascia sempre più spazio a un uso politico della Resistenza che deforma e rimuove i fatti, le fonti e la storia.
«Un'opera monumentale, basata su documenti sterminati» – Michele Ainis, la Repubblica
«Un libro che riapre aspetti della riflessione che già diversi autori, il cui magistero culturale è pienamente assodato, avevano contribuito ad alimentare in ricchezza e varietà di interpretazioni – Claudio Vercelli, il manifesto
«Un lungo e coinvolgente percorso attraverso i venti mesi della lotta partigiana, raccontati senza alcuna indulgenza o reticenza verso gli aspetti più problematici e anche drammatici che l'hanno attraversata» – Cludio Silingardi, Tuttolibri
La Resistenza in montagna e quella in pianura. La guerriglia nelle città. Il sostegno della popolazione e il rapporto con la "zona grigia". La collaborazione con gli Alleati e la guerra civile con gli italiani in camicia nera. A 75 anni dalla Liberazione, finalmente una ricostruzione con l'ambizione di proporre uno sguardo complessivo su fatti, momenti e protagonisti che hanno cambiato per sempre il nostro Paese. I due anni che vanno dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 rappresentano un momento cruciale della storia d'Italia. Sono gli anni della guerra mondiale, con le truppe straniere che occupano la penisola. Sono gli anni della guerra civile, con lo scontro tra italiani di diverso orientamento. Sono gli anni della guerra di liberazione, in cui si combatte contro il nazifascismo per far nascere un paese democratico e libero. È il "tempo delle scelte" per una società italiana schiacciata sotto il tallone nazista e fascista. Una nazione divisa politicamente, militarmente e moralmente all'interno di un'Europa in fiamme. Per fare i conti con la storia della Resistenza italiana, il libro ripercorre le varie fasi delle diverse Resistenze: dalle specificità della guerriglia urbana all'attestamento nelle regioni di montagna. Affianca alla lotta armata le varie forme di supporto fornito ai "banditi" dalle popolazioni e la conflittualità interpartigiana, si addentra nella cosiddetta "zona grigia", evidenzia la peculiarità delle deportazioni politiche e razziali. Una ricostruzione nuova, originale, vivida, in cui lo sguardo d'insieme si alterna costantemente con l'attenzione a vicende personali e collettive poco conosciute o inedite. Un libro necessario oggi, quando il venir meno degli ultimi testimoni diretti di queste vicende lascia sempre più spazio a un uso politico della Resistenza che deforma e rimuove i fatti, le fonti e la storia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Opera innovativa che fa tesoro degli studi più recenti a partire da Claudio Pavone nel 1991 con "Una guerra civile". Opere corposa, 673 pagine, con struttura ricorrente (capitoli tematici in successione logica e cronologica, foto d’epoca e un testo-documento esemplare alla fine di ogni capitolo) e chiara metodologia: analisi estesa al medio periodo e intrecciata con biografie di personaggi, noti e meno noti, che esplicitano le tematiche e illustrano articolazioni non sempre convergenti. “La Resistenza è stata molteplice, articolata, sfaccettata, è stata l'insieme di scelte e comportamenti differenti che si sono intrecciati e sommati in un arco di tempo molto compresso (venti mesi)”. Articolazione che riflette le diverse origini, molto spesso più sociali e territoriali che politiche; scelte per alcuni nate prima dell’8 settembre come per molti militari con l’esperienza traumatica della guerra all’estero, in Grecia e in Russia in particolare, che li ha distaccati dal fascismo, anche chi, come il cattolico Teresio Olivelli, che del fascismo e del culto della “razza italiana” era stato acceso sostenitore. Altrettanto articolato il supporto che donne, operai, contadini, clero ecc. danno al movimento partigiano. Vi sono luoghi e situazioni che diventano centri di formazione alla libertà. Molti futuri partigiani si sono formati alla Scuola militare di alpinismo di Aosta, fondata nel gennaio 1934 e affidata alla direzione del tenente colonnello Luigi Masini. Lui stesso dopo l’8 settembre prende contatto con i primi ribelli di Brescia e di Trento, e nel 1944 assume il comando delle Fiamme Verdi (nel 1953 diverrà deputato per il Partito socialista). Non mancano episodi di scontro e violenza tra partigiani, come quello di matrice garibaldina commesso a Porzus o la uccisione sul Lago d’Orta del maggiore dei servizi USA William Holohan, episodi che una storiografia aggiornata, lasciate alle spalle le controversie legate al periodo della guerra fredda, non deve ignorare.
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