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Da circa un decennio, la storia elettorale rappresenta un filone proficuo nell'ambito della ricerca storica. I frutti di tale rinnovato interesse storiografico, tuttavia, rimangono dei frammenti, per lo più ascrivibili alla storia locale. Questo volume, ritagliandosi uno spazio autonomo di ricerca nell'ambito della storia elettorale, ha invece il pregio di rappresentare un vero e proprio manuale di approfondimento e di consultazione che, diacronicamente e grazie all'intervento di più studiosi, copre per intero le vicende relative alle campagne elettorali italiane dalla seconda metà dell'Ottocento sino ai giorni nostri. L'approccio è interdisciplinare, nel senso che vi si ritrovano spunti interessanti di storia sociale, storia politica e storia giuridica. Anche se il tema è estremamente sfuggente, sul piano concettuale-linguistico come su quello normativo-giuridico, la sua analisi contribuisce a farci comprendere lo sviluppo della cittadinanza politica, nonché la crescita democratica di un paese, in quanto pone i rappresentanti e i rappresentati in un'ottica di scambio e di reciproca dipendenza nelle scelte del "fare politico". Con tale premessa, ci troviamo a seguire le vicende del corpo elettorale (prima ristretto, poi allargato e poi universale) e della sua interazione con i candidati politici, per i quali, se inizialmente bastava ricoprire il ruolo di "notabili" per ottenere i voti sufficienti, con il progressivo allargamento del suffragio, e con il conseguente sviluppo della società di massa, diventava indispensabile l'appartenenza al partito politico. Parallelamente mutavano anche il linguaggio politico e gli strumenti elettorali della propaganda: dalla lettera agli elettori dell'età liberale, ai discorsi e ai manifesti dell'epoca liberal-democratica prefascista, sino alla radio e alla televisione, e infine a Internet e all'uso delle nuove tecnologie della comunicazione.
Annamaria Amato
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