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Interessantissima ricostruzione di un delitto senza giustizia.
Una pietra miliare nella storia della musica italiana, un riferimento imprescindibile per diverse generazioni di cantautori. Fabrizio De André ha sempre sostenuto di essersi ispirato ad un fatto di cronaca che aveva letto in giovane età e che lo aveva commosso al punto da voler riscrivere la storia di questa prostituta uccisa e scaraventata in un fiume e volerla addolcire con la sua fantasia di poeta della musica. A mio parere De André ricalca un po' la figura del "menestrello", cioè quella figura che nel medio evo aveva il ruolo di portatore di notizie. Infatti la "storia di Marinella" ce ne dà la conferma. Ma oggi, negli anni Duemila, compare sulla scena della letteratura, Roberto Argenta (1952), caracheno di nascita, psicologo ad Asti e volontario attivista per gli alcoolisti, il quale, cinquant'anni dopo, ripercorre il fatto di cronaca nei suoi più piccoli dettagli, traendone una nuova opera. Anch'egli ha iniziato il suo percorso ispirato da una donna... "Nell'estate del 2006", così ci racconta il nostro Autore, "una signora conosciuta grazie al mio lavoro di psicologo mi descrisse un sogno: «Dopo essere scivolata nelle acque di un fiume, mi sono ritrovata, senza sapere come, molto in alto, asciugata da un vento caldo». «Un po' come ne La Canzone di Marinella di De André» commentai. «Spero come nella canzone e non come nella vera storia che pare riguardasse una prostituta assassinata e gettata nel Tanaro» fu la replica. Quelle poche parole ravvivarono il ricordo: la canzone, il Tanaro o la Bormida, l'articolo di giornale probabilmente astigiano letto da De André a quindici anni. Perché non tentare di ritrovare quel fatto di cronaca?" Questo libro, frutto di una approfondita ricerca, ci fa riflettere su come trarre, da un fatto che suscita un'intensa emozione, un capolavoro artistico su cui fondare una pista di lancio per proiettarsi nel difficile volo della vita, così strettamente legata all'esistenza di tutte le persone che coabitano su questa terra.
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