La storia di Napoli dalle origini ai nostri giorni Di Vittorio Gleijeses Editore: Società editrice napoletana Lingua:Italiano Numero di pagine: 944 Formato: Copertina morbida Data di pubblicazione: 01/01/1974 Edizione 1 Genere: History La Storia di Napoli dalle origini ai nostri giorni prefazione di Mario Sansone. pp. 944, nn. tavv. b/n f.t., Napoli Prezzo: € 36,00 Dal primo capitolo “Napoli Preellenica”: “Le opinioni degli studiosi sulle origini di questa nobilissima ed antichissima città, sicuramente remote, sono molto contrastanti, né si può affermare serenamente che sia stato fatto il punto sull’argomento. Secondo alcuni Napoli vanterebbe un’antichità di circa ventisei secoli avanti Cristo, ma prove concrete di una simile asserzione non esistono, in quanto i primi abitatori del nostro litorale sarebbero stati dei trogloditi, il cui passaggio non lasciò segni apprezzabili che possano essere letti e decifrati. Diamo innanzi tutto un breve sguardo alla conformazione geografica della città. La posizione di Napoli è particolarmente favorevole, in quanto la città si trova al centro del Mediterraneo, in un punto di confluenza delle rotte marittime e terrestri, con un clima mite e temperato. Essa si estende lungo un golfo profondo e riparato, che deve alla sua natura vulcanica la sua eccezionale bellezza, in quanto le baie, le conche e le insenature che rendono così piacevole e vario il suo panorama son dovute alle spinte orogenetiche del sottosuolo. L’attività vulcanica flegrea da un lato e quella vesuviana dall’altro hanno determinato la facilità delle vie di comunicazione e la configurazione del suolo, che è stata poi ulteriormente modificata nel tempo da fenomeni di abbassamento della costa e di insabbiamento del mare. Il clima di Napoli, tipico per la sua mitezza, è dovuto anch’esso a questi anfiteatri vulcanici la cui orlatura offre un riparo contro l’imperversare dei venti. All’epoca della fondazione di Neapolis il litorale doveva essere articolato in due insenature divise dal colle di Pizzofalcone, di cui quella occidentale più esposta alle intemperie e quella orientale più riparata e quindi più adatta per un porto. Da allora la fisionomia della costa è cambiata sensibilmente: da un lato, verso Posillipo, il mare si è sollevato, come provano gli avanzi di costruzioni romane attualmente al disotto del livello dell’acqua, mentre dall’altro lato la costa si è spostata in avanti, sia per insabbiamento naturale, sia per opera dell’uomo. La zona immediatamente prossima alla costa era costituita da colline dalle quali l’acqua piovana defluiva lungo torrenti i cui alvei sono divenuti nel tempo le principali vie di comunicazione della città; verso oriente, non riuscendo a raggiungere il mare, l’acqua creava una zona paludosa, mentre quella che scendeva dalla parte occidentale di Neapolis, secondo Mario Napoli, formava un fiume che avrebbe raggiunto il mare sul fianco orientale di Pizzofalcone, verso l’attuale piazza Municipio.[…]”
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