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Secondo De Sanctis nella storia esistono momenti privilegiati in cui agli uomini è concesso di scrutare il proprio passato con una chiarezza e una capacità di discernimento altrimenti ad essi interdette. Da una convinzione in fondo non dissimile prende le mosse anche questo libro - dall'idea, cioè, che l'intera opera di Beppe Fenoglio possa essere compresa davvero soltanto a patto di osservarla attraverso il filtro del suo libro più compiuto e maturo, cioè Una questione privata.A fronte di una critica che si è concentrata quasi unicamente su problemi linguistici e filologici, il saggio di Gabriele Pedullà propone una lettura capillare dell'ultimo romanzo di Fenoglio, scelto come passe-partout per tutta la sua produzione narrativa. Mettendo insieme i frammenti sparsi nei diversi racconti, nel diario e negli scritti di gioventù, La strada più lunga arriva così a ridisegnare il profilo dello scrittore piemontese, sfatando alcune leggende critiche dure a morire, come quella dell'espressionismo de Il partigiano Johnny, o mettendo in luce l'importanza di un sottotesto fantastico e soprannaturale che attraversa tutto il romanzo.In questa ricognizione dei suoi veri ascendenti culturali (non più solo la letteratura anglosassone), un ruolo tutto speciale nella formazione di Fenoglio viene riconosciuto alla problematica filosofica e teologica, e in particolare all'influsso determinante di Pietro Chiodi e dell'esistenzialismo francese. Una questione privata diventa così anche un pretesto per interrogarsi sulla comunicazione indiretta e sul senso di colpa dei reduci, sui paradossi delle traduzione e sull'essenza voyeuristica del cinema, sulla paternità e sull'educazione delle donne, su Edipo e su Orfeo, sull'Apocalissi e sul perdono.Ma soprattutto La strada più lunga è un avvincente e leggibilissimo racconto critico, una meticolosa indagine nelle pieghe del testo e della coscienza, che contribuisce a rivelare un Fenoglio inedito proprio nel momento in cui lo scrittore di Alba conosce un significativo ritorno di popolarità e interesse.
Secondo De Sanctis nella storia esistono momenti privilegiati in cui agli uomini è concesso di scrutare il proprio passato con una chiarezza e una capacità di discernimento altrimenti ad essi interdette. Da una convinzione in fondo non dissimile prende le mosse anche questo libro - dall'idea, cioè, che l'intera opera di Beppe Fenoglio possa essere compresa davvero soltanto a patto di osservarla attraverso il filtro del suo libro più compiuto e maturo, cioè Una questione privata.A fronte di una critica che si è concentrata quasi unicamente su problemi linguistici e filologici, il saggio di Gabriele Pedullà propone una lettura capillare dell'ultimo romanzo di Fenoglio, scelto come passe-partout per tutta la sua produzione narrativa. Mettendo insieme i frammenti sparsi nei diversi racconti, nel diario e negli scritti di gioventù, La strada più lunga arriva così a ridisegnare il profilo dello scrittore piemontese, sfatando alcune leggende critiche dure a morire, come quella dell'espressionismo de Il partigiano Johnny, o mettendo in luce l'importanza di un sottotesto fantastico e soprannaturale che attraversa tutto il romanzo.In questa ricognizione dei suoi veri ascendenti culturali (non più solo la letteratura anglosassone), un ruolo tutto speciale nella formazione di Fenoglio viene riconosciuto alla problematica filosofica e teologica, e in particolare all'influsso determinante di Pietro Chiodi e dell'esistenzialismo francese. Una questione privata diventa così anche un pretesto per interrogarsi sulla comunicazione indiretta e sul senso di colpa dei reduci, sui paradossi delle traduzione e sull'essenza voyeuristica del cinema, sulla paternità e sull'educazione delle donne, su Edipo e su Orfeo, sull'Apocalissi e sul perdono.Ma soprattutto La strada più lunga è un avvincente e leggibilissimo racconto critico, una meticolosa indagine nelle pieghe del testo e della coscienza, che contribuisce a rivelare un Fenoglio inedito proprio nel momento in cui lo scrittore di Alba conosce un significativo ritorno di popolarità e interesse.
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