L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un film senza pretese, ma uscito davvero bene. Qualche carenza tecnica non influisce sul risultato finale che è di tutto rispetto. Ha un qualcosa del decadentismo di Carpenter, atmosfere notturne metal de "Il corvo", musica che persiste in tutto il film. A mio parere un film passato in sordina che però avrebbe meritato più considerazione. A parte Juliette Lewis che fa sempre la stessa parte (vedi "Cape Fear", "Assassini Nati", "Dal Tramonto all'Alba) e personalmente non riesco ad apprezzarne la recitazione, non trovo grossi difetti al film che si fa guardare dall'inizio alla fine senza tempi morti e senza esagerare con l'azione. Personalmente lo consiglio.
Sono d'accordo anche io che questo piccolo capolavoro a metà tra noir metropolitano e incubo dickiano andrebbe visto con gli occhi ante-2000. Rispecchia perfettamente gli incubi visionari di un ipotetico futuro anteriore che forse non è poi del tutto lontano da ciò che stiamo vivendo oggigiorno nel nostro paese. Consigliato.
Sono d'accordo con gli 'amici' che in apertura dei commenti hanno sottolineato che questo film andrebbe visto con gli occhi "ante-2000". Io ho avuto la fortuna di guardarlo in quel periodo; chi al contrario era troppo piccolo per godersi questo bellissimo film dovrebbe 'sforzarsi' un po' e capire che 20 anni fa il cinema era diverso. La fine di un millennio di un mondo in rovina, in preda all'anarchia, duramente repressa dalle forze dell'ordine: ambientato in un futuro metropolitano apocalittico per allora non molto lontano (evidenti i richiami a Blade Runner). Un avvenire prossimo in cui una nuova droga, lo squid (che permette di vivere in prima persona esperienze altrui) soppianta quelle vecchie con un effetto di assoluta sostituzione dell'io. L'espediente del nuovo stupefacente in circolazione offre allo spettatore l'impressione di percepire e vedere tutto in diretta. Per ottenere questo effetto si utilizzò la soggettiva per rendere l'idea di veri e propri frammenti di vita consequenziali, stupri e omicidi, sensazioni parallele e amplificate di vittime e carnefici. Gli effetti dello squid sono mostrati fin dalla prima sequenza della morte di un rapinatore. La meta-visione del pubblico crea un corto circuito percettivo spiazzante e disorientante: chi guarda cosa con gli occhi di chi? Questa estremizzazione del vouyerismo raggiunge l'acme nell'episodio dello stupro della prostituta. Astratto e realistico, filosofico e carnale, estetico e mai estetizzante. È il cinema di Kathryn Bigelow, troppo dotata nella messa in immagini. Sempre adrenalinico. Tra conflitti e confronti. Sempre oltre la tranquillizzante divisione tra i generi: quella primaria e quella secondaria che coinvolge linguaggi, generi, stili, punti di vista mai totalizzanti e sempre discutibili. Cult.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore