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All'indomani di un tremendo terremoto che scuote l'intero globo terracqueo, compare un nuovo elemento chimico, il Citrullio, che ben presto soppianta tutte le tradizionali fonti energetiche fossili. Castelluccio, modernissima città-castello ai piedi della barriera montuosa del Pollino, ne è ricchissima tanto da diventare epicentro dei nuovi e precari equilibri geopolitici internazionali. Questo lo sfondo sul quale si muovono i pensieri e le azioni dei personaggi che animano il thriller di Sproviero alla sua prima e ben riuscita prova letteraria. Un'unica voce narrante che mai annoia il lettore e che al contrario lo conduce, con ritmo sempre più incalzante, a un finale per nulla scontato. Un'opera prima bella e compiuta, tessuta con travolgente fantasia e mossa da un profondo amore per la natia Castelluccio.
lettura gradevole e agile, favorita dalla scansione dei capitoli, che si susseguono spostando ogni volta l'attenzione su una scena diversa e parallela, suscitando, così, anche l'aspettativa per il momento in cui le varie parti si dovranno intersecare. Suggestivo l'artificio di usare testimonianze di storia "patria" ed elementi reali caratteristici come spunti per costruire l'impalcatura di un racconto di fantasia. Molta cura è dedicata alla descrizione delle varie scene, rappresentate con una minuzia che rende vivida l'immagine di ciò che accade e con uno stile di scrittura pulito che riesce a mantenere il piacere della lettura
Come genere, il thriller che attinge a spionaggio, tecnologia, storia, musica, arte, geografia e una grande varieta' di spunti di inaspettata fantasia e garbato umorismo non e' materia di autori italiani. La vicenda messa in letteratura da Egidio Sproviero costituisce una novita' letteraria piu' prossima al gusto del lettore anglosassone che di quello italiano. L'azione, il passo veloce, e l'intreccio sono vicini allo script cinematografico. Niente dialoghi, pero'; solo movimento della camera, con sound surround, e la descrizione di una voce fuori campo, che pare quella di un cronista radiofonico, accurato e smaliziato. Nello scorrere le pagine, il lettore finisce immerso in quello che un regista potrebbe tramutare in un film di successo, In questo genere, Cryptonomicon, di Neal Stephenson, o Angeli e Demoni di Dan Brown vengono alla mente. Eppure, siamo nella Valle del Mercure Lao. Siamo in Italia. E il libro e' in italiano. Come si concilia una trama cosi' articolata con una terra da un paesaggio cosi' dolce e un ritmo di vita cosi' placido? E'un sogno. Non e' una storia di sentimenti, e neanche di realismo. E'un sogno, come Svetlana, la co-protagonista. E' un sogno in cui ci si abbandona al piacere di arrivare sino alla fine, per poi svegliarsi, chiudere il libro, e aspettare di avere un altro sogno cosi'.
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